Economia
Unicredit, "Profumo" di frode fiscale. Sequestrati 245 milioni di euro
MILANO, 19 OTTOBRE 2011- Bufera su Unicredit a causa di una indagine per frode fiscale condotta dalla Procura di Milano e che ha portato il procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, a disporre il sequestro di 245 milioni di euro a Unicredit. Il maxi sequestro preventivo è stato autorizzato dal gip di Milano Luigi Varanelli. [MORE]
In base alle ricostruzioni degli inquirenti, la somma sequestrata costituirebbe il profitto di una frode fiscale di vaste proporzioni posta in essere dall'istituto di credito attraverso una operazione finanziaria che le era stata proposta da Barclays, mediante un'operazione di pronti contro termine in strumenti partecipativi di capitale con controparti estere. Il beneficio di tale azione si configurava in una minore assoggettabilità a tassazione dei relativi proventi.
Nello specifico, per la Procura, Unicredit avrebbe 'concordato' a tavolino con Barclays l'operazione finanziaria in base alla quale l'istituto bancario italiano avrebbe dovuto pagare le tasse sul 100% degli interessi di un deposito interbancario e invece ha potuto pagare solo il 5% sui dividendi dell'operazione apparentemente presentata, secondo l'accusa, come 'pronti contro termine', che per legge sono deducibili al 95%.
Per il procuratore aggiunto Alfredo Robledo, la presunta frode avrebbe determinato, a beneficio di Unicredit, l’illecito risparmio d’imposte Ires e Irap, cosa che avrebbe sottratto alle casse del fisco italiano 745 milioni di euro di imponibile nelle dichiarazioni relative al 2007 e 2008 di Unicredit Corporate Banking e Unicredit Banca, e in quelle del 2008 di Unicredit Banca di Roma.
A causa di ciò, l'ex amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, è stato indagato dalla Procura di Milano per "dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici". Oltre a Profumo, più di venti persone sono state iscritte nel registro degli indagati, tra cui gli allora responsabili in Unicredit dell'area finanza, Luciano Tuzzi, dell'area affari fiscali Patrizio Braccioni e della direzione programmazione finanza e amministrazione Ranieri De Marchis. Risultano indagati anche tre dirigenti della Barclays, tra questi c’è il vice presidente dell'area finanza strutturata Rupack Chandra.
L'istituto di credito, attraverso un suo portavoce, ha commentato, "Unicredit è molto sorpresa per questa iniziativa, che non cambia la convinzione della banca circa la correttezza del proprio operato e di quella dei propri dipendenti".
Rosy Merola