Economia

Unicredit, nuovo piano industriale: 18.200 addetti in meno, 6.900 in Italia

ROMA, 11 NOVEMBRE 2015 – Varato il nuovo piano industriale dell’UniCredit. Un piano, spiega la banca, «totalmente autofinanziato». Il documento strategico è stato approvato stamattina dal cda e aggiorna gli obiettivi al 2018. Il piano punta alla riduzione dei costi operativi: attesi risparmi per 1,6 miliardi. Previsto taglio di 18.200 posti, di cui 6.900 in Italia: 5.800 nella banca commerciale e 1.100 nel corporate.
Annunciata anche la cessione o la ristrutturazione entro il 2016 di business poco redditizi, come il retail banking in Austria e il leasing in Italia, oltre alla controllata in Ucraina. Verrà inoltre «smontata» la sub-holding austriaca a cui fanno capo tutte le controllate est europee e si accelererà sull’evoluzione digitale, con 1,2 miliardi di investimenti. [MORE]

L’obiettivo è quello di consolidare la banca dal punto di vista patrimoniale e della redditività. Il gruppo intende infatti raggiungere, entro il 2018, i 5,3 miliardi di utile netto.
Il nuovo piano, precisa la banca, «prevede una decisiva accelerazione nella riduzione dei costi in tutte le aree geografiche e divisioni del gruppo» con l’obiettivo di raggiungere una base di costi pari a 12,9 miliardi di euro nel 2018 (-5% rispetto al 2014). A tal fine si rende necessaria la riduzione dei costi del personale, che diminuiranno di 800 milioni di euro, nonché delle altre spese amministrative, viste in calo di 800 milioni principalmente nella «commercial Bank» in Germania (-46%) e Austria (-13%). I costi di integrazione relativi alle iniziative di riduzione del personale ammontano a circa 1 miliardo di euro, al lordo delle imposte, e saranno contabilizzati principalmente nel 2015.

Attraverso una nota, il ceo, Federico Ghizzoni ha commentato: «Vogliamo raggiungere questi obiettivi in un contesto macroeconomico che rimane non facile, con tassi di interesse ai minimi storici e un rallentamento della crescita economica internazionale.Un Piano rigoroso e serio e al tempo stesso ambizioso. Ma è soprattutto realistico, perché si basa su azioni che dipendono dalle nostre scelte manageriali, ed è un Piano totalmente autofinanziato. Siamo quindi pienamente fiduciosi circa la sua realizzazione».

Nelle slides di presentazione del piano si legge che dei 18.200 tagli al personale nel Gruppo previsti dal nuovo piano a 2018 di UniCredit, 6mila sono già coperti dalla prevista cessione della controllata in Ucraina e dalla joint venture Pioneer-SantanderAm; dei restanti 12.200 tagli, 6.900 avranno luogo in Italia. I dipendenti del Gruppo in Italia scenderanno da 49mila nel 2014 a 43.200 nel 2018. A ciò va aggiunto il taglio di 1.100 unità nei Corporate Centres in Italia, i cui livelli occupazionali scenderanno da 7.600 persone nel 2014 a 6.500 persone nel 2018.

Positiva la reazione del mercato al piano: titolo positivo fin dal mattino, ha poi ampliato il rialzo fino a guadagnare oltre 3%.

[foto: tgcom24.mediaset.it]

Antonella Sica