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Ungaretti inedito e l'arte del XX secolo

Milano, 15 dicembre 2014 - “Per un semplice amatore d’arte, come io sono in questo caso e sempre, il dovere è di lasciare da parte l’elaborazione tecnica (…). Solo l’effetto conta per un critico d’arte, anche per uno che sia, come me, tanto poco un critico, ma l’intendimento dell’espediente tecnico è supplito, se non esagero, da me, umilmente, da quel poco di poesia che in lunghi anni mi è riuscito di fermare, forse per sempre, nelle parole”. [MORE]


Così, nel 1968, due anni prima della scomparsa il poeta Giuseppe Ungaretti – Ungà – come lo chiamava affettuosamente l’amico e pittore francese Jean Fautrier, descriveva il suo rapporto con l’arte. La sua è una figura intensa, complessa. Completa, come la definisce la storica dell’arte Angela Madesani curatrice della mostra appena inaugurata presso la prestigiosa galleria Biffi Arte di Piacenza (via Chiapponi, 39 - ingresso libero mart-dom, 11 – 19) dal titolo “Ungà. Giuseppe Ungaretti e l’arte del XX secolo.”.

Fino all’8 febbario 2015 sarà possibile ammirare le opere di artisti dei quali il poeta si è occupato come Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Giuseppe Capogrossi, Carlo Carrà, Giorgio de Chirico, Bona De Pisis, Piero Dorazio, Jean Fautrier, Roberto Fasola, Pericle Fazzini, Guido Gonzato, Carlo Guarenti, Renato Guttuso, Enrico Prampolini, Carlo Quaglia, Ottone Rosai, Anna Salvatore, Ruggero Savinio, Maria Signorelli, Ardengo Soffici, Lorenzo Tornabuoni, Lorenzo Viani solo per citarne alcuni.


Giuseppe Ungaretti (Alessandria d’Egitto 1888 - Milano 1970) è, come tutti sanno, uno dei maggiori poeti del XX secolo. Il suo interesse per l’arte si sviluppa quando, ancora ventenne lascia l’Egitto per Parigi e l’Italia; tappe di lavoro e di vita che gli permetteranno di conoscere artisti ed esponenti delle avanguardie quali Picasso, Braque o Leger. E ancora Soffici, de Chirico, Brancusi etc. Sin da giovane quindi interessato alla storia dell’arte e all’arte a lui contemporanea. Passione ed interesse che hanno dato vita a molti testi dedicati agli artisti con i quali ha intrattenuto, in parecchi casi, come con Rosai, Soffici o Carrà, veri e propri rapporti di profonda amicizia. Infatti, nel corso degli anni, il poeta ha scritto numerosi testi per cataloghi e parecchi articoli su giornali e riviste.


La mostra è accompagnata dall’omonimo volume, edito da Nomos edizioni, nel quale sono raccolti quasi tutti i testi ungarettiani di argomento artistico, come introduzioni ai cataloghi delle mostre di gallerie milanesi e romane dagli anni Trenta agli anni Sessanta e contributi su periodici di diverso genere, non presenti nell’unica pubblicazione contenente solo alcuni dei testi che Ungaretti ha dedicato all’arte; “Saggi e interventi” nella collana Meridiani, edita da Mondadori ormai una quarantina di anni fa.


Questo inedito percorso tra opere rare e letteratura è l’occasione per il pubblico di scoprire il reciproco rapporto di attenzione e di scambio tra i diversi ambiti culturali che correva in quegli anni. Una relazione, quella tra scrittori, poeti ed artisti, capace di animare comunità esistenziali e culturali che hanno dato vita ad esperienze uniche. Un’opportunità per scoprire un versante ancora poco noto della prosa ungarettiana, grazie a dei testi e a delle riflessioni ormai introvabili.
Come scrive nell’introduzione al catalogo della mostra Pietro Casella, il presidente della Biffi, “la rarità di Ungà risiede anche nel essere racconto della delicata relazione di amicizia, prima che di confronto artistico, che legò Ungaretti ai suoi amici pittori, che erano poi i più grandi artisti del Novecento”.

La mostra è corredata inoltre dalle foto di Ugo Mulas e Paola Mattioli, oltre che da un omaggio al poeta del fotografo Leonardo Genovese.

 

Per saperne di più: http://www.biffiarte.it/home.php?evento=295

 

Marcello Oneri