Gabriella Benincasa: Una scuola a misura di persona
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18 LUGLIO 2013 - «Il processo educativo è efficace quando due persone si incontrano e si coinvolgono profondamente, quando il rapporto è instaurato e mantenuto in un clima di gratuità oltre la logica della funzionalità, rifuggendo dall’autoritarismo che soffoca la libertà e dal permissivismo che rende insignificante la relazione» (Conferenza Episcopale Italiana (2010), Educare alla vita buona del Vangelo, Orientamenti pastorali dell’Episcopato Italiano per il decennio 2010-2020, n. 28).
Il docente è un professionista che conferisce al proprio lavoro la dimensione della ricerca.
Egli è uno scopritore e valorizzatore di talenti e potenzialità da armonizzare e far crescere al meglio, attivo nella promozione sociale e umana dei ragazzi, attento all’emergenza educativa del nostro tempo. Il processo didattico è un dialogo in cui anche gli insegnanti devono sottoporsi a verifica, per una continua crescita professionale e umana; il contatto con il dinamismo educativo spinge, infatti, ad una forma di auto-coscienza e ad una tensione al miglioramento.
Un modello di pedagogia democratica e autorevole si propone di promuovere il pensiero critico e il senso di responsabilità nell’affrontare i problemi, prendendo spunto dalle situazioni della realtà quotidiana, che Whitehead chiama Vita:
«Un proverbio dice che gli alberi impediscono di vedere la foresta: questa è la difficoltà sulla quale insisto: il problema dell’educazione consiste nel riuscire a far vedere all’allievo la foresta per mezzo degli alberi. La soluzione che io vado sollecitando consiste nello sradicare la funesta disarticolazione degli argomenti, che uccide la vitalità del nostro moderno corso di studi. Una sola è la fondamentale materia dell’educazione: la Vita» (A. N. Whitehead (1929, 1992), I fini dell’educazione. In Granese A. (a cura di), I fini dell’educazione e altri saggi, Firenze, La Nuova Italia, pp. 55).
La realtà concreta o la cronaca diventavano il luogo di costruzione del significato. L’apprendimento è significativo quando la nuova conoscenza è collegata ad una conoscenza pregressa o già posseduta, ed è importante attivare nella mente dello studente meccanismi di collegamento e immagini mentali che forniscono una visualizzazione immediata dell’argomento, stimolare le domande di senso, favorire la discussione, incoraggiare idee e proposte degli studenti.
Un sostegno alla motivazione allo studio è l’incoraggiamento del ragazzo, per questo occorre far nascere la fiducia nelle sue capacità. L’incentivo deve essere costruttivo e mirato all’apprendimento, una lode efficace non è basata sul confronto tra compagni quanto sui miglioramenti personali, né aprioristica e indipendente dai risultati ottenuti.
L’insegnamento è un processo graduale che deve rispettare i tempi di ogni studente e valorizzare le differenze che emergono nella prassi, lottando contro l’omogeneizzazione, così diffusa nella società post-moderna dove sembra che sia necessario uniformarsi a modelli prestabiliti, il più delle volte mass-mediatici.
E' possibile trasmettere la passione verso la propria disciplina e coinvolgere gli studenti, sia sul piano intellettuale che emotivo.
Il cuore dell’educazione è la cura e la valorizzazione della persona nella sua formazione umana integrale.[MORE]
Dott.ssa Elisabetta Gabriella Benincasa