Una nuova opera di Ciriaco De Mita

domenica 13 gennaio, 2013

ROMA, 13 GENNAIO 2013- La forza delle idee in un libro presentato alla libreria Fandango
In un momento politicamente alquanto “ delicato “ come quello che stiamo vivendo, ecco uscire di nuovo allo scoperto il genio fantastico di Ciriaco De Mita che giovedì 10 gennaio, alla libreria Fandango di Roma e con gli auspici de il Salotto d’Autore di Sara Iannone e della Fondazione Formiche Onlus ha presentato “La storia d’Italia non è finita”, un’analisi della storia passata e presente del nostro Paese, uno sguardo storico, critico e politico con cui il l’ex deputato dal 1963 al 2008 scandaglia le vicende più incisive degli ultimi decenni raccontando, stimolato dalle domande di Luigi Anzalone e Giuliano Minichiello, la vita politica italiana attraverso il proprio percorso, ampiamente vissuto.

Un libro di straordinaria attualità nel quale rivivono personaggi come De Gasperi, Moro, Sturzo, Berlinguer… momenti critici, svolte politiche, anni di grandi trasformazioni sociali che sono un punto fermo da cui riorganizzare e far proseguire la storia d’Italia che, come scrive De Mita, non è finita;:nelle 192 pagine, pubblicate da Alfredo Guida Editore, il passato è rivissuto analizzando il present, sopratutto per costruire il futuro.

Elisabetta Parise, presidente di Formiche Giovani in Fondazione e moderatrice dell’incontro, ha evidenziato, nella sua introduzione, come dalla lettura delle pagine di De Mita emerga il ruolo determinante della politica nei percorsi di crescita democratica del nostro futuro “perché è per suo tramite che si individuano le risposte ai bisogni e alle esigenze comuni” ed ha ribadito in maniera significativa la necessità che questa stessa politica “si elevi dagli interessi immediati e dal proprio particolare” ponendo l’accento sulla condizione irrinunciabile che “l’etica pubblica resti, sempre e comunque, patrimonio della classe politica al servizio del Paese.”.

Il dibattito nel corso del quale l’autore è intervenuto con profonde ed incisive affermazioni, ha coinvolto i più svariati temi politici, da quelli legati alla più stretta attualità e alle prossime sfide della società civile, rispetto ai quali de Mita, ribadendo l’attualità e il vigore dell’idea democristiana, ha affermato di “non rifiutare alcun evento da disciplinare quando si diffonde nella coscienza della società”, spaziando anche su quelli ancora aperti e sulle questioni storico-politiche più controverse. E ancora: le politiche per il sostegno e lo sviluppo del Mezzogiorno (riguardo al quale ha denunciato un antico e troppo diffuso atteggiamento per cui “quando il Nord è in difficoltà c’è un problema da risolvere, mentre, quando il Sud è in difficoltà è colpa dei meridionali”), la riforma della legge elettorale nonchè il problema dell’astensionismo, il pentapartito e le alleanze politiche di tutti itempi della nostra Repubblica, il ruolo della piccola e media impresa nell’economia italiana e, infine, l’Europa.

Alberto Brandani, presidente di Fondazione Formiche, al termine del suo interessante intervento nel corso del quale ha sottolineato, tra l’altro, la necessità di educare i giovani a riscoprire il significato della politica, ha sapientemente evidenziato un passo del libro, in cui De Mita spiega l’attuale crisi della politica descrivendo come, alla fine della Prima Repubblica, i partiti, che sono l’organizzazione della politica e dell’idea, si siano trasformati in un sistema organizzativo fine a se stesso, senza idee e funzionale solo a chi comanda.
Al termine dell’incontro il pubblico ha ringraziato il presidente De Mita per aver scritto un libro che tutti dovrebbero leggere “perché dà un quadro d’insieme del pensiero politico e del ruolo svolto dalla Democrazia Cristiana per quasi 50 anni di governo, raccontando le vicende e gli attori che ne hanno contraddistinto l’azione.”
( Foto di Umberto Pizzi )[MORE]

(notizia segnalata da andrea gentili)

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