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Una morte messa in scena. È vivo il giornalista Babchenko

KIEV, 31 MAGGIO – Arkadij Babchenko è vivo. Il giornalista russo si è presentato a Kiev alla conferenza stampa della sua stessa uccisione. L’omicidio era stato una messa in scena dei servizi segreti ucraini per sventare un assassinio.

Martedì sera la polizia ucraina aveva annunciato la morte di Babchenko, confermata dalla stessa moglie, ignara dei piani delle autorità. Lo stesso giornalista si è poi scusato con la moglie e i colleghi che avevano pianto la sua morte per aver fatto passare loro “l’inferno”. "Sono ancora vivo", ha detto Babchenko presentandosi ai reporter increduli.[MORE]

Secondo l'intelligence ucraina, "è stato scoperto un piano per assassinare Babchenko ed è stata presa la decisione di organizzare un'operazione speciale durante la quale siamo riusciti a raccogliere prove inconfutabili dell'attività terroristica dei servizi speciali russi nel territorio ucraino". L’omicidio era stato commissionato al prezzo di 40mila dollari, come riferito dai servizi ucraini (SBU), venuti a conoscenza del piano per uccidere il giornalista circa due mesi fa. L'uomo incaricato di organizzare l'omicidio era di nazionalità ucraina e sarebbe stato arrestato in mattinata.

Mentre i social media impazziscono di gioia per la notizia, c’è chi invece accusa i servizi ucraini, come Christophe Deloire, segretario di Reporter senza frontiere, criticando il modo in cui hanno utilizzato lo strumento d’informazione: "Rsf esprime la sua più viva indignazione nello scoprire della manipolazione compiuta dai servizi segreti ucraini per la loro guerra dell'informazione".

Federico De Simone

Fonte immagine: larepubblica