Un vero trionfo per il violinista Alessandro Quarta in concerto a Lamezia
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LAMEZIA TERME (CZ) 3 DICEMBRE - Le celebri melodie di Astor Piazzolla sono state proposte al Teatro Comunale Grandinetti di Lamezia Terme dal grande violinista Alessandro Quarta, accompagnato dall’Orchestra Femminile del Mediterraneo, diretta da Antonella De Angelis, nell’ambito della stagione teatrale promossa da Ama Calabria. Prima dell’inizio dello spettacolo, il sindaco Paolo Mascaro, invitato sul palco dal direttore artistico di Ama Calabria Francesco Pollice, ha rivolto un saluto alla città invitandola a voltare pagina, dopo la triste parentesi della gestione commissariale, per poter guardare avanti riacquistando serenità e tranquillità.
Ma in questo nuovo percorso, a conclusione delle elezioni comunali, è necessario condurre le battaglie insieme perché « non crediate - ha affermato Paolo Mascaro salendo per la quarta volta sul palco del Grandinetti subito dopo il suo rientro in città nelle vesti di primo cittadino – che possa esserci un sindaco che da solo possa trasformare quella che è la qualità della vita della città» .Pertanto «io chiedo a tutti i cittadini di Lamezia di poter operare insieme per 5 anni e mezzo per poter far sì che si possa affrontare ogni problema di questa citta con il sorriso, con la concordia.
Lasciamoci tutto alle spalle. Lancio un appello - ha proseguito - a chiunque voglia collaborare perché questa città possa volare. Le premesse e le condizioni ci sono tutte , oggi non siamo più in campagna elettorale. Io mi sono ricandidato, dopo tutto ciò che è accaduto, unicamente perché in 29 mesi ho percepito che possiamo vincere la nostra grande sfida per la quale Lamezia sia una città di cultura, solidarietà, sorriso e abbia voglia di operare». Il sindaco ha esortato tutti cittadini a trasmettere insieme questo messaggio «a ciascuno di noi, ai nostri figli» e a costruire insieme una Lamezia migliore» con l’auspicio « che questo Teatro Grandinetti possa essere un simbolo principale insieme a tanti altri simboli che ha e dovrà avere la città con la voglia di rinascita e di avere una migliore qualità della vita.
Partecipiamo in massa – ha concluso - agli eventi culturali, aiutiamo le associazioni e contribuiamo alla crescita della città». Ad inizio dello spettacolo il numerosissimo pubblico ha accolto il grande violinista Alessandro Quarta, che ha accresciuto la sua fama partecipando all’ultima edizione del festival di Sanremo con il Volo, e l’orchestra, formata da 14 giovani musiciste, con calorosi applausi attestando un maggiore apprezzamento dopo aver ascoltato alcuni brani del suo ultimo album “Alessandro Quarta plays Astor Piazzolla” che rappresenta il progetto sui tanghi del celebre compositore argentino caratterizzato dalla raffinateza degli arrangiamenti e dal loro ritmo elettrizzante ed emotivamente Pop.
Prima di passare alle esecuzioni musicali, Alessandro Quarta ha spiegato le origini del tango, basato sulla sensualità, passione e sessualità, e successivamente ha illustrato ogni singolo brano soffermandosi sulle innovazioni apportate da Piazzolla dominate da un acceso dinamismo e da repentini cambi di tempo. Innovazioni per le quali Piazzolla , che non amava il tango come musica da ballo, si era attirato il rancore dei ballerini che non riuscivano ad adattarsi ai suoi ritmi. Alessandro Quarta, madido di sudori a causa di un suo precario stato di salute, ha incantato il pubblico non solo per la sua professionalità ma anche per aver raccontato con puntalità il suo impegno per la musica e le sue rivisitazioni musicali imperniate sulla modernità.
Dalle sue esecuzioni è emerso un musicista dal temperamento forte, esplosivo,un musicista che è riuscito ad arrivare al pubblico con tutta la sua energia colta attraverso l’ intensa espressione del volto e gli armonici movimenti di tutto il corpo diventati un tutt’uno con il violino. Il risultato è stato veramente strabiliante in quanto Alessandro Quarta ha espresso la massima energia sensoriale e ha trasmesso la massima potenza delle musiche di Piazzola partendo dal Chau Paris, Vuelvo, Rio Sena, Oblivion. Years of Solitude , Jeanne y Paul nel ricordo di Ultimo tango a Parigi di Bertolucci per terminare con Libertango, il capolavoro di Piazzolla che gli conferì fama e prestigio in tutto il mondo. La conclusione non poteva che essere trionfale con l’alzata in piedi di tutti gli spettatori e con una marea di applausi prottattisi almeno per 5 minuti.
Foto: Alessandro Quarta
Lina Latelli Nucifero