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Un successo la 2ª edizione del Festival della Complessità di Tarquinia

TARQUINIA, 01 LUGLIO - Un successo la 2ª edizione del Festival della Complessità, il primo festival in Italia dedicato alle scienze dei sistemi organizzato dall’associazione Dedalo 97, in collaborazione con il Comune di Tarquinia (assessorati alla Cultura e al Turismo) e l’AIEMS. 37 esperti hanno dato vita a 34 conversazioni con migliaia di persone provenienti da tutta Italia. [MORE]

Forte interesse hanno suscitato la rassegna cinematografica “I Film del Festival”, i concerti di “Jazz Sotto le Stelle”, le visite guidate al patrimonio artistico della città e l’iniziativa della libreria La Vita Nova, che ha proposto titoli dedicati alle scienze dei sistemi e opere di molti relatori. Grande la visibilità della manifestazione in internet: migliaia i visitatori del sito, mentre la pagina di Facebook ha avuto 27mila contatti; 200mila gli internauti che da ogni parte del mondo hanno sentito parlare dell’evento; 42 le pagine completamente dedicate all’iniziativa presenti su Google; centinaia i blog e i portali che hanno diffuso notizie sul Festival; oltre 8mila le persone raggiunte con la posta elettronica.

Nella cerimonia d’apertura il sindaco Mauro Mazzola ha letto il messaggio della Presidenza della Repubblica, che ha dato la propria adesione all’evento e ha inviato agli organizzatori auguri di successo e una targa. «Il Festival è un’iniziativa lontana dalle tradizionali manifestazioni estive. – afferma il primo cittadino – Il tema discusso, la complessità, può sembrare difficile ma l’abilità dei relatori è stata quella di affrontarlo in modo semplice, trovando riscontro nel pieno coinvolgimento delle persone che hanno partecipato alle conversazioni». «Negli incontri si è creata un’atmosfera informale che ha annullato la distanza tra pubblico e intellettuali. – dichiarano gli assessori alla Cultura e al Turismo Angelo Centini e Sandro Celli – La parola e il confronto diretto sono stati al centro di ogni conversazione. Il Festival fa bene alla cultura e fa bene a Tarquinia e al suo sviluppo turistico».

«È stata un’edizione molto positiva. – commenta il direttore del Festival Fulvio Forino – La città ha risposto bene, con il coinvolgimento di associazioni culturali e scuole. La presenza di una platea interessata e affascinata dalla bellezza dei luoghi, dimostra che la strada intrapresa è quella giusta. Voglio ringraziare la Fondazione Carivit, l’Unicoop Tirreno, l’Union Printing di Viterbo e la Camera di Commercio di Viterbo. La loro sensibilità e il loro sostegno economico sono stati determinanti». Il dott. Forino ha anche partecipato il 25 giugno a Radio Days, trasmissione pomeridiana di Radio 2. Intervistato da Michele Cocuzza, il direttore del Festival ha sottolineato che «la manifestazione va vista non come una vicenda compiuta in se stessa ma come ad uno dei tanti eventi culturali “auto organizzati” che si collegano tra loro in una rete invisibile e che stanno contribuendo alla nascita di un nuovo modo di pensare e di fare cultura che non chiede permesso, che non vive di preconcetti o referenze ideologiche. Il Festival suggerisce l’idea di una voglia diffusa di partecipare, di essere nei luoghi dove la parola rivela che come persone e come società stiamo elaborando nuove mappe concettuali lasciandoci alle spalle, dopo quindici anni di apparente silenzio, il secolo passato».

Per il direttore dell’AIEMS Sergio Boria «l’obiettivo di un festival è quello di accendere la curiosità e la passione per il sapere. Pensiamo di esserci riusciti e ciò è motivo di soddisfazione». Afferma uno dei relatori, il prof. Valerio Eletti: «Più ci penso e più sono felice di questa esperienza! È molto raro che capitino cose del genere». Uno dei partecipanti ha lasciato un messaggio: «Sono stato entusiasta di Tarquinia e dell’iniziativa. Per tre giorni è come se il tempo si fosse fermato nella splendida atmosfera in cui abbiamo discusso. Non credevo si potesse parlare di argomenti così profondi con tanta semplicità».
E con questo spirito si guarda già al 2012.


(notizia segnalata da Daniele Aiello Belardinelli)