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14 LUGLIO 2015 - Marco Mazzanti sta ottenendo uno strepitoso successo grazie al ruolo del serial Killer in UN POSTO AL SOLE e in questa intervista ci racconta tutto di sé e della soap. [MORE]
Marco, sei felice del successo ottenuto col personaggio del serial killer in "Un posto al sole"?
Molto. Ogni giorno ricevo tantissimi messaggi di complimenti per l'interpretazione di questo ruolo. Leonardo Balestrieri è un personaggio frutto della grande creatività e bravura degli autori. Mi ha entusiasmato molto far parte del cast interpretando un ruolo così complesso.
La storia è stata scritta molto bene e ogni figura professionale sul set ha dato il massimo per offrire una grande emozione al pubblico. Gli ascolti ci hanno premiato, ringrazio tantissimo tutte le persone che sono rimaste incollate alla TV regalando a tutti noi del cast artistico e tecnico una grande soddisfazione.
È stato difficile interpretare un ruolo dalla doppia personalità?
Non particolarmente perché quando la sceneggiatura è ben scritta il lavoro dell'attore è meno complicato e ancora più avvincente. La storia mi ha consentito di colorare la personalità di Leonardo Balestrieri con diverse sfumature e non solo di bianco o di nero. E chissà se in futuro si scopriranno altri "colori" di questo personaggio...
Quali sono le reazioni della gente quando ti incontra per strada?
All’inizio quando Balestrieri si è mostrato come un uomo tutto d’un pezzo, le persone mi fermavano per chiedermi se avrebbe sposato Angela; quando si è scoperto che il serial killer era lui le reazioni sono state diverse, alcune anche divertenti. Per esempio una signora in treno durante un viaggio Napoli-Roma appena mi ha visto ha avuto un sussulto, poi mi ha confessato scherzando che la sua prima reazione è stata quella di cambiare carrozza. Mi ha fatto piacere perché vuol dire che ho fatto bene il mio lavoro.
Quali sono i tuoi prossimi progetti?
Qualcosa bolle in pentola, ma è ancora troppo presto per parlarne.
Un sogno da realizzare per la tua carriera?
Mi piace molto stare anche dietro la telecamera. Sarebbe bello realizzare un cortometraggio con alcuni miei colleghi e colleghe dell’accademia e, chi può dirlo, magari un giorno anche un film.
Per il momento mi diverto producendo e girando filmati per il web.
Tre aggettivi per descriverti?
Buono, paziente e tenace. Sono delle qualità che ho imparato dalla mia famiglia e dal mio passato di atleta professionista.
Quali sono i sacrifici di un trentenne oggi, che vive la carriera da attore?
Il mestiere di attore richiede sacrifici come qualunque altro mestiere. Forse la differenza è che ancora più difficilmente il successo e le soddisfazioni economiche equivalgono agli sforzi fatti e al tempo dedicato alla preparazione.
Può capitare di restare anche lunghi periodi senza una scrittura e quindi senza entrate economiche.
Per questo il mio consiglio è quello di crearsi una seconda fonte di guadagno che possa dare quella serenità necessaria affinché la creatività non venga uccisa dai problemi economici.
Stefano Telese