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"Un Ostello al "Forlanini" di Roma" AIG e "Forlanini Domani-Onlus" lanciano la proposta"

ROMA, 09 APRILE 2015 - In attesa di una soluzione generale e radicale che ridia piena vita alla struttura, un’ala dello storico plesso ospedaliero romano potrebbe intanto diventare Ostello della Gioventù,  preziosa struttura di accoglienza per Roma in prospettiva del Giubileo e del cosiddetto turismo medico. [MORE]

 

Ospitare in un'ala dell'ospedale Forlanini di Roma un nuovo Ostello della Gioventù, in vista dell'imminente Giubileo? E' la concreta proposta avanzata dall'A.I.G. - Associazione italiana alberghi per la gioventù, nel corso del "Mercoledì dell'A.l.G." (ciclo di incontri sui temi della cultura, del turismo, della valorizzazione dei beni culturali italiani, che si svolgono nella sede centrale del sodalizio, in via Nicotera 1, a Roma) stavolta incentrato sul futuro del plesso ospedaliero romano "Forlanini" e sul suo incommensurabile valore storico, scientifico, culturale, architettonico e sociale.

All’incontro, moderato dal capo ufficio stampa A.I.G. Roberto Messina, ideatore e direttore del ciclo dei "Mercoledì", hanno preso parte Presidente e Segretario Nazionale A.I.G. Anita Baldi e Carmelo Lentino, il presidente dell’Associazione ”Forlanini Domani-Onlus” e primario di Medicina nucleare prof. Luico Mango, il prof. Luigi Monaco primario oncologo, il presidente del XII Municipio Cristina Maltese.

Il Forlanini-Ostello, da luogo dell’abbandono e della debacle (urbanistica almeno), invece, e addirittura, come un modello, un esempio, un progetto cui ispirarsi e riferirsi? Un nuovo ospedale moderno, e al tempo nuovo ostello, per una città-capitale che risponda in maniera pronta e nuova ai diritti e alle esigenze dei propri cittadini, dei propri pazienti, dei propri turisti? Ciò tenendo anche conto del nuovo fenomeno del cosiddetto "turismo medico" che muove grandi flussi di pazienti\turisti per il mondo.

E' il progetto per il quale l’AIG, storica Associazione ed ente Morale sin dal 1945 (dunque con consolidatissima esperienza in questo campo, e che per diversi decenni ha gestito l’Ostello del Foro Italico, poi tornato al Coni dal 2010) è assolutamente prontissima a fare la sua parte.

"Il Forlanini è un luogo di sofferenza ma anche di speranza, e ben si addice anche ‘moralmente’ a diventare Ostello - ha detto Anita Baldi -. In Italia, abbiamo ostelli in castelli, ex carceri, masserie... Sarebbe significativo bello averne uno in un ex ospedale. Per questa opportunità siamo disposti a mettere in campo mezzi, persone, risorse, per assicurare continuità al turismo sociale, giovanile, familiare e scolastico nel nostro Paese. Un flusso al quale l’AIG ha dato e continua a dare risposta ininterrottamente sin dal lontano 1945. Speriamo che questo nostro appello non cada nel vuoto".

Dal 1 gennaio u.s. il “Forlanini” è diventato patrimonio della Regione Lazio, col piano sanitario che prevede il passaggio dell'attività al “San Camillo”. Negli ultimi mesi, qui sono già stati trasferiti la direzione, la sede legale, gli uffici amministrativi, la dialisi e l'oculistica, ed è in corso lo spostamento dell'attività operatoria. Restano ancora al Forlanini, la terapia intensiva toracica, la medicina nucleare, la chirurgia toracica e l'Unità cure residenziali intensive.

"La Regione non ha sciolto le riserve sul futuro dell'ospedale - ha detto da parte sua il prof. Lucio Mango -. Da anni la struttura è in parte abbandonata e da tempo ci abitano i senzatetto. Senza manutenzione, la situazione va via via peggiorando, stanno andando in rovina i teatri, le chiese, il parco, per non dimenticare il lago sotterraneo, un ‘unicum’ fascinoso che farebbe da solo la fortuna turistica di un luogo. Non vorremmo vedere, inoltre, finire male anche il preziosissimo Museo anatomico, che comunque non si può spostare, perché le teche coi reperti sotto formalina, sono così antiche, che si romperebbero in un attimo”.

Il presidente del XII Municipio, Cristina Maltese, ha di fatto aperto alla possibilità di un Ostello: "sarebbe un'occasione, pure se i tempi di realizzazione non sono rapidi, mentre il Giubileo è dietro l'angolo... Quello che è importante, è comunque tenere alta la guardia, difendere e preservare questa imponente struttura, che è come una città nella città, e per il cui futuro si apre una vera sfida: una sfida di rigenerazione urbana… Intanto, c’è da tenere sotto controllo, e magari da risolvere, un problema di sicurezza, perché al tramonto l'amplio spazio del plesso va fuori controllo, e a volte ad avventurarsi di sera sembra di entrare in un girone dantesco".

"Le strutture del Forlanini - ha dichiarato nel suo messaggio di saluto fatto pervenire ai relatori, l’assessore comunale all’Urbanistica Giovanni Caudo - pur essendo idonee allo scopo, per essere trasformate in vere strutture di accoglienza richiedono lavori che sarebbe assai difficile ultimare in tempo utile per accogliere i turismi e pellegrini del Giubileo. Intanto, si potrebbe puntare agli edifici di Santa Maria della Pietà, dove in occasione dello scorso Giubileo del 2005 è stata fatta appunto esperienza di allestimento ad Ostello".

Roberto Messina ha ricordato gli importanti "numeri" del turismo medico in Italia e nel mondo, ribadendo come: "il Forlanini ospedale\ostello\museo\parco potrebbe costituire di fatto un esempio e un inizio per la nuova, necessaria politica di attrazione italiana in questo settore, e per non restare indietro rispetto ad un fenomeno dei nostri giorni che coniugando, appunto, interessi medici, turistici e culturali, sta generando nuova economia e nuova occupazione e "spostando" nuovi flussi di viaggiatori. L'Italia e Roma sono, a riguardo, in grave ritardo, ma c'è da confrontarsi con l'entusiasta impegno della neonata associazione IAMT-Italian Association for Medical Tourism Development, fondata e presieduta dal dott. Francesco Martelli, illustre chirurgo odontoiatra, per poter effettivamente e rapidamente recuperare in ogni direzione possibile".

Riguardo, invece, le voci circolanti di una ipotetica vendita del “Forlanini” ad un fondo immobiliare estero il Presidente Maltese ha tranquillizzato la platea: “non è vero che è stato venduto. E' stato, invece, aperto un tavolo di discussione sulla sua valorizzazione, e quindi ora saranno prese in considerazione una serie di prospettive".

Un Ostello nel Forlanini che faccia da apripista, da fil rouge al suo recupero e alla sua valorizzazione, e che contribuisca a rinnovare e vivacizzare la struttura in una logica moderna, è l’idea sulla quale tutti si sono trovati d’accordo, anche come progetto “identitario” per rinvigorire e rafforzare le finalità con le quali è nato e si è sviluppato il Forlanini stesso: sociali, innanzitutto; culturali quindi; oltre che mediche e scientifiche.

Il valore dell’intero complesso Forlanini, oltre 280 mila metri quadri, è stato valutato in 278 milioni di euro. Un bel “diamante” in mezzo a Roma… ma proprio per questo, un patrimonio intoccabile ed inalienabile per la città e l’intero Paese, dunque da risanare e rilanciare, e non, magari, solo da monetizzare velocemente, per uscire con un escamotage dal commissariamento della sanità locale…

Notizia segnalata da: ( A.I.G. ) www.aighostels.it