Cronaca

Un nuovo inceneritore a Parma?

PARMA, 20 FEBBRAIO 2012 – Mentre la città dibatte ancora sul futuro inceneritore a Ugozzolo, un nuovo pericolo sembra ergersi imminente, ovvero quello di un altro impianto che potrebbe sorgere nella zona nord di Parma. È l’azienda PFP S.p.a. di Modena, già presente nel mercato all’ingrosso di sementi e mangimi per animali, ad avere richiesto il VIA per un inceneritore da 1 Mw in zona Paradigna. La richiesta di autorizzazione è stata pubblicata sul Bollettino della Regione Emilia Romagna, e il Comune di Parma è tenuto a rispondere entro il 4 marzo.

Ma di cosa si tratta? In genere gli scarti di macellazione finiscono nei mangimi, soprattutto scatolette per cani e gatti. È ovvio però che bruciarli per produrre energia ed incassare così notevoli incentivi statali è senza dubbio meglio. Il problema è che gli scarti di macellazione sono molti umidi, e necessitano quindi di trattamenti termomeccanici perché diventino combustibili. L’azienda dichiara di voler rendere combustibili 50mila tonnellate di scarti di macellazione, con 20mila di oli esausti. Ne brucerebbero circa 15mila, arrivando a produrre così neanche 8 milioni di Kwh. Di certo una quantità esigua rispetto all’enormità di materiale bruciato. Però con gli incentivi l’azienda incasserebbe in tal modo 1 milione di euro all’anno.[MORE]

La combustione di scarti di macellazione e oli esausti, oltre a quantitativi intollerabili di emissioni nocive e ceneri, produce benzene e suoi prodotti che, in presenza di composti clorurarti nell’acqua e nell’aria, producono diossina. La costruzione del nuovo forno determinerebbe un ulteriore aggravio per i PM 10 e per i livelli di inquinamento già presenti nella non proprio salubre aria che respiriamo. Diverse le associazioni che si sono schierate contro l'iniziativa, prima tra tutte Parma Bene Comune. Al commissario Ciclosi spetta la decisione di autorizzare l’impianto, oppure decidere di negare il permesso, con un deciso cambio di rotta nelle politiche per l’ambiente del Comune.

(foto: gestionecorrettarifiuti.it)

Annachiara Cagnazzo