Societa'
Un giovane dei nostri tempi dichiarato Beato: Carlo Acutis
“Pensieri, parole, opere e missione di Carlo Acutis dalla A alla Zeta” è l’ultimo lavoro letterario dello studioso lametino Francesco Polopoli comprensivo dell’ illustrazione della straordinaria figura del giovane Carlo Acutis, morto all’età di 15 anni il 12 ottobre nel 2006 nell’ospedale di San Gerardo di Monza per leucemia fulminante e proclamato beato ad Assisi il 10 ottobre 2020. Utilizzando ventisei parole in ordine alfabetico, dalla A alla Zeta,tratte dai pensieri del Beato, lo studioso Polopoli ripercorre i tratti biografici più significativi intessendoli di preziosi richiami ai suoi pensieri e a noti personaggi del panorama cristiano del presente e del passato.
Così Polopoli delinea il santo percorso del Beato scandito dalla donazione sincera di se stesso a Gesù, dall’amore per Maria, dalla preghiera, dallo studio, dallo sport e da tanti sacrifici che ogni giorno lo elevavano dalle meschinità umane per avvicinarlo al Cielo.
«Era un ragazzo dei suoi tempi di spiccate capacità» scrive Polopoli. Era animato da una fede profonda e da una disarmante generosità nei confronti dei più deboli e, in genere, di chi aveva bisogno di aiuto sia che si trattasse dei suoi compagni di scuola che dei senzatetto presso i quali faceva volontariato.
Carlo Acutis è diventato faro di luce attirando al Signore migliaia di persone fermamente convinto che l’Eucarestia fosse la sua autostrada per il Cielo e il momento più alto della sua relazione con Dio. Infiammato dall’amore di Gesù, Carlo sentiva il bisogno spirituale di aiutare gli altri usando ogni mezzo di comunicazione come la rete che adoperava con responsabilità senza diventarne schiavo in pieno contrasto con il bullismo digitale. Da qui la nascita della mostra online dei miracoli eucaristici che hanno raggiunto tutti i continenti, la devozione alla Madonna, il catechismo ai bambini, il Rosario.
Già considerato il genio e il patrono dell’ informatica, di cui si serviva per diffondere il Vangelo e alti valori, realizzava giornalini, siti web, video riuscendo a conquistare molti suoi coetanei che, trascinati dal suo esempio ,cambiavano la loro condotta di vita mantenendo integre le proprie personali capacità in linea con il detto di Carlo Acutis secondo il quale «tutti nascono come originali, ma molti muoiono come fotocopie». Carlo infatti non ha mai inseguito la moda del momento ma è stato un originale perché non ha vissuto da fotocopia come lui stesso sosteneva. Quando ancora non sapeva di essere ammalato realizzò un video in cui dichiarava di essere pronto a morire chiedendo di essere sepolto ad Assisi, la città del suo amato San Francesco, come poi è effettivamente avvenuto.
«Di fronte alla leucemia fulminante - afferma Polopoli – che non gli lascia scampo, Carlo incarna il Magistero della Chiesa in tutto e per tutto offrendo tutte le sue sofferenze al Signore per il Papa e per la Chiesa, per non fare il Purgatorio ed andare diritto in Cielo». E ai medici che gli chiedevano se soffrisse, rispondeva:« C’è chi sta peggio di me» e «se qualcuno, -racconta Polopoli - intuendo come le cose sarebbero potute precipitare da lì a poco, domandava se avesse desiderato la mamma vicino per non sentirsi meno solo, con lo stesso fare altruistico di sempre, raccomandava di non disturbarla perché «è tanto stanca anche lei e si preoccuperebbe ancora di più».
Carlo Acutis si impone come modello di santità per i giovani tanto che Papa Francesco, nell’esortazione “ Christus vivit” cita il suo nome tra « i preziosi riflessi di Cristo giovane che risplendono per stimolarci e farci uscire dalla sonnolenza». Il novello Beato, alieno da ogni forma di compromesso e modello di fortezza , sarà commemorato ogni anno il 12 ottobre giorno della sua morte.
Lina Latelli Nucifero
Foto: Carlo Acutis