Cronaca
Un anno senza Giulio Regeni: le indagini e le manifestazioni odierne
MILANO, 25 GENNAIO - E’ una data difficile da dimenticare quella del 25 gennaio, che porta al primo anniversario della scomparsa al Cairo di Giulio Regeni, ricercatore italiano torturato ed ucciso nel territorio egiziano. Tra indagini e depistaggi, la giornata di oggi è dedicata alla memoria del 28enne friulano con manifestazioni all’interno del Paese e delle grandi città d’Italia.[MORE]
Il ricercatore, scomparso un anno fa, era poi stato ritrovato senza vita a distanza di nove giorni lungo l’autostrada per Alessandria. Le circostanze della propria morte apparvero sin da subito ambigue e controverse, anche alla luce dell’imbarazzo del governo egiziano e dei primi depistaggi che indispettirono parecchio il governo italiano. Ma oggi è anche il tempo del silenzio e della commemorazione, in attesa delle indagini dei pm romani e della ricerca collaborativa degli inquirenti egiziani.
In mattinata, il premier Gentiloni ha incontrato i genitori di Regeni, determinati più che mai a scoprire la verità e ad andare sino in fondo alla contraddittoria vicenda. Gentiloni ha espresso alla famiglia la propria vicinanza e rinnovato la fiducia nei confronti della magistratura. Anche il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, ha pubblicato un messaggio sul sito web della Farnesina: «Ad un anno dalla tragica scomparsa, la tragica morte di Giulio Regeni è una ferita ancora aperta, non solo per la sua famiglia, a cui va il nostro pensiero, ma per tutto il nostro Paese».
Chiede collaborazione adeguata il Capo dello Stato, Sergio Mattarella: «Il dolore della nostra comunità nazionale è immutato così come immutata rimane la ferma volontà di chiedere giustizia per il crimine efferato che si è accanito contro il giovane. Ai familiari rinnovo, a nome di tutti gli italiani, sentimenti di vicinanza e di sostegno».
La giornata di commemorazione non esime dal racconto dei fatti, legati agli aspetti investigativi della vicenda. Grandi passi avanti sarebbero stati fatti da settembre ad oggi, almeno a detta della Procura romana. I magistrati sono infatti al lavoro sui verbali dei due agenti che pedinarono il ricercatore italiano tra dicembre e gennaio, a seguito della denuncia di Mohamed Abdallah, capo del sindacato degli ambulanti egiziani. Il timore di Abdallah circa i presunti rapporti di Regeni con l’intelligence britannica, portarono infatti a controlli nei confronti del giovane italiano. L’ultimo aspetto della vicenda è la presenza di un video che ritrae in volto Regeni, in una conversazione direttamente filmata da Abdallah su impulso e collaborazione degli agenti egiziani. Forse nel tentativo di incastrarlo, alla ricerca di elementi che confermassero i sospetti di Abdallah.
foto da: infooggi.it
Cosimo Cataleta