Politica
UMG di Catanzaro: Prospettive di Sviluppo e Innovazione per la Calabria
In questi giorni Unindustria Calabria ha celebrato il traguardo dei primi 50 anni di attività e di presenza sul territorio, decidendo di farlo nella location della nostra Università Magna Grecia di Catanzaro.
Questo ci consente di fare alcune riflessioni proprio sul ruolo che la nostra Università UMG potrebbe/dovrebbe avere per essere da traino per lo sviluppo economico e sociale dell’intero Territorio calabrese, nel mentre l’intero Meridione sta investendo su innovazione e tecnologie strategiche, in previsione dei 2 miliardi di Fondi Europei che verranno destinati a Step (Strategic Technologies for Europe Platform).
Difatti, anche la Regione Calabria ha accolto la proposta della Commissione Ue di dirottare fino al 15% dei programmi cofinanziati dai fondi strutturali sulla cosiddetta piattaforma Step (Strategic Technologies for Europe Platform) per sviluppare tecnologie innovative ritenute strategiche a livello europeo.
In tema la Calabria ha destinato allo sviluppo delle tecnologie digitali più di 264 milioni, mentre alle tecnologie pulite andranno gli altri 112 milioni del programma targati Step.
A ciò si aggiunga che secondo gli addetti ai lavori la piattaforma Step consentirà di valorizzare territorialità interessanti che già esistono, come il distretto Lct cresciuto intorno all’Unical di Cosenza, dove Ntt Data ha recentemente annunciato la realizzazione di un nuovo centro con 500 nuovi occupati, compreso un Lab sull'intelligenza artificiale, e Lutech raddoppierà il personale dagli attuali 50 dipendenti entro l'anno prossimo.
Altre risorse saranno poi indirizzate a settori considerati un punto di forza: scienze della vita; biotecnologie e farmaceutica; aerospazio e automotive.
Ecco perché l’Università del Capoluogo non può rimanere a guardare impassibile, perdendo sempre più terreno rispetto alle altre Università italiane e regionali che corrono puntando ad avere un ruolo da protagonista e, divenendo fattori produttivi di sviluppo e di occupazione.
Il Management dell’UMG deve mettersi in testa che non è il Presidente della Regione a poter cambiare le sorti delle Università, la responsabilità e capacità devono essere le nostre!
L’UMG se vuole essere competitiva e autorevole deve iniziare ad attuare nuove politiche di rilancio dell’Ateneo, specie dopo aver perso l’esclusività del Corso di Medicina, mentre le altre Università nel frattempo hanno conquistato i vari Corsi universitari (non solo quelli in materia sanitaria) che già aveva UMG, che dal canto suo non è riuscita ad ottenere, invece, l’accreditamento di nuovi Corsi di Laurea in grado di determinare un aumento delle iscrizioni ed un nuovo interesse rispetto alla propria offerta formativa.
Sono tante le soluzioni che potremmo proporre alla UMG, tra cui la più semplice attivazione del Corso di Medicina Veterinaria, per diventare un centro di formazione importante per tutto il Meridione.
Al pari si potrebbe puntare su corsi universitari o di alta formazione nelle varie discipline del futuro: Intelligenza artificiale (AI), Innovation Management, Fintech, Agritech, Sostenibilità ed ecosistemi, Internazionalizzazione e, tanti altri.
E invece, l’UMG di Catanzaro, sembra rimanere fuorigioco e lontana dall’alta competitività dimostrata da Unical e da altre Università italiane, facendo registrare non solo una scarsa predisposizione a scelte innovative, ma è anche rispetto alla interazione con gli Ordini professionali, con Unindustria, con Unioncamere, con Confartigianato, con i vari Enti pubblici e locali e con i vari stakeholders anche di fuori Regione.
Mentre Ntt Data continua ad investire su Cosenza, che opera in circa 50 Paesi, interessandosi di innovazione nei settori Consulting, Cybersecurity e System Integration, a Catanzaro si fanno svolgere le lezioni universitarie (ad esempio agli studenti del VI° anno del Corso di Medicina) in una stanza di una Banca, diventando quindi sempre meno attrattivi sia per chi si vuole formare, sia per chi vorrebbe investire nel nostro Territorio!
Certamente in tale quadro sarebbe fondamentale fornire servizi agli studenti e creare le condizioni per far diventare Catanzaro una Città universitaria vera e non solo a parole, attraverso politiche di cooperazione e collaborazione con Enti e Associazioni di Categoria, ma anche su mobilità, su parcheggi e prevedendo servizi reali: mensa, accoglienza, utility, ecc. Oltre alla possibilità di avviare e facilitare piani di inserimento lavorativo dei laureati con le Aziende del territorio.
Non possiamo nascondere che il futuro e l’obiettivo dei prossimi anni per le organizzazioni pubbliche e private sarà quello di generare nuovi modelli operativi e di avviare investimenti strategici nei diversi settori dell’innovazione, anche attraverso il supporto concreto dei vari Hub già presenti sul Territorio (si pensi ad Entopan).
Occorre appunto una nuova visione e mentalità per impedire che possano esserci altri casi come quello di Baker Hughes dove la decisione mediocre di un solo individuo (il sindaco di Corigliano-Rossano) rischia di compromettere sviluppo ed opportunità diffuse.
Ecco perché diventa urgente intervenire sui gravi ritardi della PA, afflitta dal vulnus della scarsa qualità della formazione, delle competenze e delle motivazioni del personale.
La Calabria ha bisogno di un modello unico, ha bisogno di un innovation center calabrese dove le nostre università, gli imprenditori e soprattutto gli studenti alla ricerca di nuovi mestieri e professionalità, sviluppano il futuro con un nuovo imprinting econometrico, contribuendo a dare contenuti alla ZES unica e gli input per una riforma strutturale della Sanità.
Le aree industriali calabresi hanno bisogno di una nuova anima che le faccia diventare e/o vedere (marketing o naming reali) come attrattive, abbandonando invece investimenti in settori deboli ed in uscita dall’economia del futuro.
La capacità di creare influenze e buona reputation farà il resto.
Apriamo i tavoli di discussione e accettiamo questa sfida, tutti.
Antonello Talerico
Consigliere Regionale e Comunale di Forza Italia