Politica

Ultimissime dichiarazioni di Silvio Berlusconi a "La telefonata di Belpietro"

CAGLIARI, 9 NOVEMBRE 2011 - “La telefonata di Belpietro” trasmessa su canale 5, dall’altra parte della cornetta il premier risponde alle domande di Maurizio Belpietro.[MORE]

Conferma la notizia che si dimetterà appena sarà approvata la Legge di Stabilità, che sarà quando?

Appena sarà approvata dal Senato e poi dalla Camera. La decisione di dimettermi dopo questo voto è un gesto di responsabilità nei confronti del Paese, per evitare che la diserzione di pochi irresponsabili possa danneggiare l’Italia in modo irreparabile, cioè in un momento di crisi che è mondiale. Una crisi dove la speculazione ha preso di mira l’Italia per il nostro alto debito pubblico che abbiamo ereditato dai Governi del cosiddetto compromesso storico che dal 1980 al 1992 hanno più che raddoppiato il nostro debito pubblico. Ribadisce “che noi abbiamo ereditato”.

Presidente spieghiamo cos’è questa legge di Stabilità

E’ la legge finanziaria. Contiene gli impegni per l’anno prossimo e per i prossimi due anni. Dentro questa finanziaria abbiamo collocato un emendamento con le riforme che erano da sempre nel nostro programma liberale e che ci sono state richieste dalla Commissione Europea, dall’Eurogruppo, cioè dal gruppo dei 17 Paesi che hanno come moneta l’euro, e che ci è stato chiesto da tutta la Comunità internazionale.

Ma perché ha deciso di andare avanti? Non era più semplice a questo punto rimettere le dimissioni nelle, mani del Capo dello Stato?

No guardi, noi dobbiamo andare all’Europa e al resto del mondo con un gesto e un segnale forte cioè il segnale che facciamo sul serio. L’opposizione ci chiede da mesi, chiede a me, di fare un passo indietro, chiede che questo Governo si dimetta. Non ha detto altro, non sa dire altro. Ma divisa com’è succube degli estremisti e dei sindacati di sinistra non si è mai dichiarata pronta a firmare il programma di riforme liberali che l’Europa ci chiede, anzi nell’opposizione c’è chi le giudica inaccettabili. Noi invece abbiamo intenzione di farle sino in fondo, e solo il nostro Governo e la nostra coalizione possono prendere quei provvedimenti che l’Europa ci ha chiesto e che continua a chiedere come contributo allo sforzo comune europeo in difesa della moneta unica.  Io vado avanti sino all’approvazione di queste riforme perché più di ogni altra cosa io amo il mio Paese mi sento in dovere di assolvere nel modo più utile all’Italia il mandato che mi è stato dato con il voto da milioni di italiani e che per ora, per la contrarietà dei nostri alleati, non siamo riusciti ad assolvere.

Presidente lei ieri è sembrato sorpreso quando le hanno comunicato l’esito della votazione sul rendiconto finanziario dello Stato, non l’avevano insospettita le tensioni dei giorni scorsi?

Ma guardi io sono un ottimista per natura e speravo che al dunque il senso di responsabilità e di lealtà verso gli elettori sarebbero prevalsi, invece dopo Fini e i suoi 26 Parlamentari che sono passati all’opposizione, altri 7 parlamentari hanno fatto la stessa cosa tradendo il mandato elettorale e in un momento come questo, posso dire tradendo anche l’Italia. Purtroppo vi è stato un vergognoso mercato che i media vicini all’opposizione hanno presentato con la solita ipocrisia, chi tradisce il centrodestra è un benemerito, mentre chi si era assunto in passato la responsabilità di sostenere il Governo è stato definito un mercenario. Stiamo assistendo davvero al ritorno del peggio della vecchia politica.

Non teme che da qui al voto sulla Legge di Stabilità saranno anche altri i parlamentari della maggioranza che passeranno all’opposizione?

No, non credo perché oggi con molta evidenza tutti hanno capito che è fondamentale approvare questa legge di stabilità

Ma per quanto riguarda la possibilità che dopo il suo Governo ci sia un altro Governo, si è parlato di un’alleanza trasversale tra l’Udc, il Pd, e una parte del Pdl; c’è la sindrome Dini?

No guardi, non esiste alternativa intanto alla maggioranza attuale, non è assolutamente pensabile che in una democrazia possano andare al Governo le forze che hanno perso le elezioni, sarebbe contrario alla democrazia. Dopo le mie dimissioni si aprirà la fase delle consultazioni, e sono sicuro, anche se questo rientra nelle responsabilità del Capo dello stato, che non si andrà alla formazione di nessun’altro Governo diverso dal nostro e che si tornerà alle urne.

Lo spread tra Btp e Bund è arrivato a 500 punti, c’è una grande preoccupazione, rischiamo di finire come la Grecia?

No, no assolutamente no. L’Italia è la terza economia europea, la ricchezza delle famiglie è un multiplo del debito pubblico, se mettiamo insieme debito pubblico e la ricchezza delle famiglie, siamo addirittura il secondo Paese più solido d’Europa, subito dopo la Germania e prima della Svezia, della Gran Bretagna, della Francia e di tanti altri Paesi; abbiamo la seconda industria manifatturiera d’Europa e abbiamo i beni da consumo da Paese benestante. Abbiamo purtroppo questo debito pubblico elevato, ereditato dal passato, e abbiamo una crescita modesta del Pil, che però con i necessari interventi può ripartire; Questi Interventi sono quelli con i quali ci siamo impegnati con la Commissione Europea, con la Banca Centrale Europea e con gli altri 16 Paese dell’Euro, e non dobbiamo considerarli come interventi imposti, sono delle opportunità che sono da sempre nel nostro programma e che non siamo riusciti ad approvare in passato per la defezione di alcuni nostri alleati.

A proposito di defezione, nel 2008, il centrodestra vinse con una maggioranza piuttosto alta, qualche autocritica da fare?

No, francamente no, l’autocritica dovrebbero farla coloro che si sono serviti dei risultati elettorali per soddisfare soltanto le proprie ambizioni personali invece di pensare al bene del nostro Paese, l’autocritica dovrebbe farla chi ha tradito il mandato elettorale, ma non la faranno perché non hanno l’onestà intellettuale necessaria. Gli elettori però non dimenticheranno mai chi li ha traditi.

Senta Presidente riguardo ai rapporti con la Lega c’è il rischio che l’alleanza si rompa?

No assolutamente, siamo con la Lega in rapporti eccellenti, e la Lega sa che non potrebbe avere un alleato migliore di noi e noi abbiamo sempre trovato nella Lega un alleato solido ed affidabile. Il resto sono soltanto chiacchiere.

Chi sarà il prossimo candidato del centrodestra, lei o come qualcuno oggi scrive, ci sarà Alfano?

Guardi, saranno le consultazioni tra il milione e duecento mila iscritti al Pdl a stabilirlo, io penso che in pole position ci sia il nostro bravissimo Angelino Alfano.

Ma lei che farà Presidente?

Io farò quello che il mio partito mi chiederà di fare nell’interesse del Paese.

 

Sara Marci