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Riceviamo e Pubblichiamo
La crisi economica nella quale si trova il Paese è grave come il deteriorato rapporto tra le forze politiche ed in particolare fra la maggioranza e le opposizioni.
La reciproca delegittimazione contrasta con l’esigenza di politiche risolutive dei problemi dei cittadini che devono ogni giorno lottare per sopravvivere o per garantire il minimo necessario.
È possibile che la maggioranza di governo non sia in grado di darsi un progetto credibile per ricondurre il paese alla stabilità? [MORE]
A parole il Governo sostiene che l’Italia ha scongiurato l’aggravarsi della crisi. Ma non e così.
Il lavoro manca, le piccole aziende chiudono e non c’è sicurezza economica per i lavoratori e prospettiva per i disoccupati.
Le famiglie sono preoccupate per il loro futuro e una grande parte dei cittadini si trova sulla soglia della povertà, mentre altri godono di livelli di benessere, stipendi e privilegi sproporzionati rispetto alla media della popolazione.
Non viviamo più in una società civile ma immorale!
Di fronte a tale evidenza le forze politiche disputano sui pericoli di insolvenza degli Stati e sulla profondità della crisi economica ma nessuno si preoccupa che il perdurare di questa situazione di inerzia può creare problemi di disperazione tra i cittadini e sfociare in situazioni irreversibili di confusione e di reazione.
La UILS richiama alla responsabilità sia la maggioranza che l’opposizione perché si faccia prevalere la ragione e il buon senso del padre di famiglia che, di fronte a dissapori e dissensi prende con saggezza i giusti provvedimenti per riportare la serenità.
La verità è che a nessuno interessa effettivamente il bene del Paese (ed i fatti lo dimostrano). Coloro che hanno il mandato di rappresentarci nelle Istituzioni operano in proprio e pensano soltanto a guadagnare vantaggi personali o quote di potere.
I cittadini hanno bisogno, oggi più che mai, di una politica onesta e responsabile che agisca con determinazione per il bene comune e per realizzare condizioni di giustizia sociale e di pari dignità.
Noi della UILS abbiamo idee e progetti per promuovere l’interesse e il bene comune.
Vogliamo sottoporli al giudizio dei cittadini perché, con il loro contributo, possano essere migliorate le condizioni di vita, di lavoro e di sicurezza.
Certo, sappiamo anche d’essere inascoltati, ma siamo convinti che le nuove generazioni che hanno maggiore sensibilità e maturità rispetto alla ormai disprezzabile classe politica, sapranno valutare ed agire per imporre un cambiamento radicale che spezzi la spirale d’ingiustizia che colpisce sempre i più deboli.
La UILS invita i cittadini ad aderire alle sue iniziative per selezionare nella lotta e nell’impegno i futuri candidati alle elezioni per rappresentare gli interessi popolari.
La UILS perseguirà, attraverso una lotta democratica, puntigliosa e tenace, traguardi di giustizia sociale e di tutela delle categorie produttive, dei giovani e dei lavoratori.
Non è impossibile. Ne rende testimonianza la storia del Movimento socialista e di uomini come Sandro Pertini che con pazienza, lottando contro le avversità, sono riusciti, nel tempo a conquistare risultati significativi a vantaggio dei lavoratori; risultati di cui oggi beneficiano tutti i cittadini.
Innanzi tutto occorre reagire e ribellarsi all’indifferenza delle Istituzioni e all’insensibilità politica della classe dirigente coinvolgendo l’opinione pubblica ed il mondo del lavoro.
Rammento un manifesto politico del Partito Socialista del 1902 rappresentato da una donna vigorosa che ha alle spalle una città industriale e declama: “Voi siete piccini perché state in ginocchio. Alzatevi!”.
Orbene noi rivolgiamo ai cittadini lo stesso invito: lottiamo insieme democraticamente e senza violenza perché, così, come dice un noto detto popolare, chi la dura la vince.
La UILS vuole che venga attuato il dettato costituzionale che impone di dare ai cittadini parità di diritti, pari dignità, pari opportunità, e vera uguaglianza e democrazia.
La disuguaglianza che oggi caratterizza la vita sociale deve essere per tutti motivo di indignazione: come si può accettare che categorie come politici, magistrati, manager, attori, personaggi dello spettacolo, giornalisti, conduttori televisivi ed altri godano di privilegi e di esagerati trattamenti economici, pagati con le imposte, i canoni, le tasse e i contributi degli italiani?
Come può essere democratico un Paese che tollera tali situazioni?
E’ giunto per tutti il tempo di reagire perché non reagendo ci si rende complici di questo stato di cose.
Il nostro non è un incitamento alla discordia, ma un invito ad assumersi la responsabilità di lavorare per il bene collettivo e per fare, assieme ad altri, una pacifica e democratica rivoluzione morale e politica affinché il diritto venga rispettato e ai cittadini sia garantita pari dignità, libertà e giustizia sociale.
www.uils.it www.ispanazionale.org www.cilanazionale.org
Antonino Gasparo
Presidente UILS