Economia
Ue, stop all'austerità. Ed intanto l'Italia incassa il sì sulla Manovra
MILANO, 15 NOVEMBRE - Un sì condizionato, ma in fondo un sì. La Commissione Ue darà infatti il via libera alla Manovra italiana, dopo la lettera di raccomandazione e le polemiche a distanza tra Matteo Renzi e Jean Claude Juncker. La Commissione potrebbe infatti sì ritenere che la Manovra non sia conforme alle voci debito/deficit, ma sospenderà di fatto il giudizio sulla stessa in attesa di capire quale sarà il futuro italiano successivo al referendum costituzionale del 4 dicembre. [MORE]
I tempi si allungherebbero così fino all’inizio del 2017: un eventuale vittoria del No potrebbe infatti fungere da preludio a drastici cambiamenti legati allo sfondo politico italiano. E’ infatti ormai ben noto come Renzi abbia deciso di fatto di defilarsi in caso di esito negativo sulla riforma madre del suo governo. La pagella di Bruxelles sulla Manovra si rivelerà tuttavia (parzialmente) positiva. Un segnale di distensione, al fine di evitare complicazioni a Renzi, nonostante il noto braccio di ferro sulle strategie sociali ed economiche dell’Europa. Ma quali sono i nodi della Manovra italiana secondo la Commissione?
Innanzitutto, l’Italia avrebbe beneficiato tra il 2015 e il 2016 di 19 miliardi di flessibilità. Ragion per cui, le richieste europee in vista dell’anno 2017 erano improntate sul calo del deficit dal 2,4% all’1,8 (cifra peraltro promessa da Padoan e dalle precedenti rassicurazioni italiane di maggio). Tuttavia, le subentrate difficoltà su migranti, sisma ed economia stagnante hanno portato l’Italia a non rispettare quelle promesse. A caccia di una sensibilità del tutto nuova, distante dai canoni dell’austerità ed accompagnata da un ulteriore dose di flessibilità. Bruxelles potrebbe alla fine concedere ulteriore margine su sisma e migranti, chiedendo eventualmente un intervento correttivo del Parlamento italiano sulla Manovra.
Il rischio è di ritrovarsi in un limbo tutt’altro che positivo per le parti in campo: l’Italia è divisa tra la possibilità di vedersi riconosciuta una Manovra legata a circostanze eccezionali ed una procedura di infrazione formato commissariamento. Resta una certezza: il congelamento della questione prima di un referendum ormai dai toni sempre più battaglieri ed infuocati.
Ma non è tutto: la Commissione pubblicherà inoltre, su iniziativa politica dello stesso Juncker, un documento di 18 pagine nel quale chiede lo stop all’austerità o in ogni caso un progressivo rallentamento della stessa. All’interno della comunicazione sarebbero inoltre mosse critiche alla politica di governo targata Angela Merkel, Cancelliera di quella Germania teoricamente guida europea. Una singolare inversione di rotta, che probabilmente ritiene al momento insufficiente le politiche di rilancio dell’area euro e più in generale di quella europea.
foto da: blitzquotidiano.it
Cosimo Cataleta