Politica
Ue: «Italia si concentri sulle riforme economiche». Letta risponde: «Terremo i conti sotto il 3%»
MILANO, 13 SETTEMBRE 2013 - Oltre alle continue tensioni politiche che assediano oramai da settimane il suo governo, il premier Enrico Letta deve anche far fronte ai richiami provenienti dall’Unione Europea.[MORE]
Questa mattina, infatti, da Vilnius il commissario europeo agli Affari economici, Olli Rehn, è intervenuto, senza troppi fronzoli, sulla situazione politica ed economica italiana: «l’Italia ha conosciuto recentemente alcune turbolenze politiche – ha detto il commissario europeo – ma siamo tutti consapevoli che il Governo ha preso chiari impegni che sta portando avanti, ma ora è importante che eviti instabilità politica e si concentri sulle riforme economiche».Un richiamo, dunque, all’insegna della stabilità politica per un’immediata ripresa economica quello rivolto dal commissario Rehn che poi ha precisato come «gli ultimi dati economici dell’Italia non sono buoni».
Tuttavia, da parte dell’Ue, permane uno stato di fiducia nei confronti dello stesso governo italiano poiché, afferma Rehn, «il premier Letta e il ministro Saccomanni hanno ribadito più volte l’impegno a rispettare gli obiettivi di bilancio e a mantenere – ha spiegato il commissario Ue – il deficit sotto il 3% e abbiamo fiducia che il governo rispetti la parola perché è essenziale per il ritorno alla crescita».
È chiaro così come l’Italia sia sotto la lente d’ingrandimento dell’Unione Europea. Una condizione che non intimidisce il premier Letta che da Milano, dove questa mattina ha visitato a sorpresa il cantiere dell’Expo, ha prontamente replicato: «Ci sono tutte le condizioni perché l’Italia non sfori il tetto del 3%. Sono convinto – ha affermato risoluto il presidente del Consiglio – che siamo tutti all’altezza della sfida».
Il premier, d’altronde, è consapevole dell’importanza di non oltrepassare tale soglia di debito, come ha infatti spiegato: «il tema del deficit è legato a una questione: mantenere stabilità e questo significa che i tassi scendono, che lo spread si abbassa, che il conto del debito è più basso e che stiamo dentro i parametri. Se viceversa – ha proseguito Letta – c’è instabilità vuol dire che dovremo tenere conto della situazione diversa».
(Immagine da ilmessaggero.it)
Giovanni Maria Elia