Politica

Gentiloni a Bruxelles: ''Non siamo soddisfatti della discussione sul regolamento di Dublino''

 BRUXELLES, 15 DICEMBRE – Il nuovo premier Paolo Gentiloni, dopo avere incassato la fiducia del Senato nella giornata di ieri, è giunto a Bruxelles. Terminata la riunione dei leader socialisti nel teatro Albert Hall di Bruxelles, che precede il vertice europeo, ha parlato dei temi all'ordine del giorno: "Oggi la questione principale, tra le tante,  sarà la questione dell'immigrazione. E da questo punto di vista l'Italia è molto esigente perché non siamo ancora soddisfatti della discussione sul regolamento di Dublino che fissa le regole sull'accoglienza dei rifugiati".[MORE]

 

"Abbiamo lanciato un programma - ha aggiunto - per fronteggiare i fenomeni migratori dall'Africa. Lo abbiamo lanciato a gennaio. Ci aspettiamo risultati concreti". "Oggi sarà fatto un passo avanti che ritengo importante perché insieme a Francia e Germania firmeremo un primo accordo con il Niger che vale un centinaio di milioni". L'accordo, spiega Gentiloni, "cerca di mettere più forza nella gestione dei flussi migratori dal Niger verso la Libia. Consideriamo che il Niger è l'anticamera dei flussi migratori verso la Libia. Quindi, nel contesto di una politica che deve fare molti passi avanti, adesso insieme a Francois Hollande e Angela Merkel e con il presidente nigerino Issoufou ne facciamo uno piccolo ma significativo"


Il debutto al tavolo dei leader dell’Unione dell’ex ministro degli esteri si prospetta essere meno forzato di quanto sembrerebbe, considerando vari fattori fra cui il fatto che Bruxelles ha apprezzato ha rapidità con cui l’Italia ha affrontato la crisi di governo. 


Si aggiunge anche la stima riposta nel nuovo premier, conosciuto nel suo ruolo di ministro degli Esteri, e considerato meritevole della fiducia. Inoltre ieri il presidente Jean-Claude Juncker ha ribadito l'importanza di restare al fianco di Roma sul fronte migranti e di escludere "i fondi che l'Italia mette a disposizione dal patto di stabilità".


Proprio il capitolo sulla migrazione apre il dibattito sui dossier in agenda, ma importanti saranno anche i contatti che il nuovo premier con i vertici delle istituzioni, tra cui Mario Draghi, per discutere della complicata situazione delle banche.

 

Il dossier migranti Fonti Ue fanno sapere che il dibattito sulla Turchia, la questione aperta con l'Olanda per l'accordo di associazione con l'Ucraina e la revisione del regolamento di Dublino sono i "campi minati" del vertice. Mentre i leader ribadiranno l'intenzione di salvaguardare l'accordo Ue-Turchia, lasciando uno spiraglio aperto sulla liberalizzazione dei visti, che al momento resta comunque lontana dall’essere messa in pratica. Gentiloni ribadirà la necessità della revisione del meccanismo di ‘relocation’, rendendolo obbligatorio. Contrari i quattro Paesi Visegard, con Polonia e Ungheria i più rigidi. In particolare quest’ultimo, insieme all’Austria, auspicano a realizzare strutture (tipo hotspot) per accogliere i migranti, fuori dall'Ue, in Paesi come Tunisia o Egitto.

 

Maria Azzarello