Estero

Ue, freno sull'Europa a due velocità

EUROPA, 18 MARZO - Dalla nuova bozza della 'Dichiarazione di Roma', che potrebbe essere firmata da tutti i leader dei 27 Paesi, è emerso un compromesso che rende meno esplicito il riferimento ad una Europa che si sviluppa a più velocità. [MORE]

Il 6 marzo i più grandi paesi dell’Unione si sono pronunciati a Versailles in favore di un’“Europa differenziata”. Le dichiarazioni dei principali Paesi europei seguono tendenzialmente lo stesso filone: “Voglio che ci siano nuove forme di cooperazione differenziata”, ha affermato François Hollande; “Dobbiamo avere il coraggio”, ha sostenuto Angela Merkel “di accettare che alcuni paesi avanzino un po’ più rapidamente rispetto agli altri”; “La Spagna è disposta ad andare avanti nell’integrazione con tutti quelli che vorranno farlo”, ha annunciato Mariano Rajoy.

Paolo Gentiloni ha sottolineato quanto ogni Paese abbia “il proprio livello di ambizione, tutti possono scegliere di partecipare, possono farlo adesso o potranno farlo in futuro, tutti saranno coinvolti nel progetto comune"."Andare avanti non significa scegliere di escludere qualcuno, l'Italia non accetterà che si scelga una divisione tra Europa dell'Est e dell'Ovest, Europa di serie A o di serie B. Vogliamo andare avanti insieme ma non vogliamo che la velocità di quest'Europa sia stabilita principalmente dai Paesi più riluttanti in questo percorso", ha proseguito Paolo Gentiloni. Quello del premier è un discorso che prepara la dichiarazione di Roma, che "sarà un compromesso tra forze diverse come sempre" ma dovrà rispondere alle esigenze dell’Europa in relazione ai temi caldi che la riguardano: dalla crescita alla disoccupazione, dalla condivisione dell'impegno sulla sicurezza delle alla gestione comune dei flussi migratori, senza "cedere ai nazionalismi" e "mettendo al centro l'Europa sociale: se lasciamo indietro i più deboli non ci sarà fiducia". "Un'Europa ferma è un'Europa destinata a tornare indietro", ha concluso Gentiloni.

Fonte immagine si24

Claudia Cavaliere