Economia
Ue a Italia: manovra dello 0,2% entro aprile o procedura
BRUXELLES, 22 FEBBRAIO - "A meno che non siano approvate in modo credibile al più tardi entro aprile misure addizionali strutturali pari ad almeno lo 0,2% del Pil per ridurre lo scarto esistente per rispettare complessivamente le regole preventive di bilancio nel 2017, attualmente il criterio del debito non dovrebbe essere considerato rispettato". Sono queste le parole della Commissione Europea, contenute nel rapporto sul debito italiano pubblicato oggi. Dalle analisi svolte sul nostro Paese sono emersi infatti un alto debito e una bassa produttività in un contesto di difficoltà per le banche e alta disoccupazione. L'Italia, secondo il rapporto, "presenta eccessivi squilibri" che implicano "rischi con rilevanza transfrontaliera in prospettiva, in un contesto di alti non-performing loans e disoccupazione". [MORE]
La Commissione sottolinea poi che "la prima lettera" inviata da Padoan "non forniva i sufficienti dettagli sulle misure effettive che il governo intende adottare da permettere la loro incorporazione nelle previsioni economiche 2017 della Commissione" e che quindi saranno "tenuti in conto non appena gli impegni presi nelle summenzionate lettere saranno messi in atto".
Il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis ha precisato che: "Già a partire da oggi ci sarebbe da aprire una procedura per debito eccessivo, ma torneremo sulla questione ad aprile, dopo aver verificato il rispetto degli impegni presi" ovvero "misure per lo 0,2", e sulla base delle previsioni economiche di primavera". Ha inoltre aggiunto che dai conti dell'Italia la Commissione ha già "pienamente scontato la crisi dei rifugiati e il terremoto”.
Dal canto suo il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, dopo la diffusione del rapporto Ue sul debito, ha commentato su Twitter: Il rapporto debito/Pil si è "finalmente stabilizzato ma è interesse nazionale ridurlo con un aggiustamento contenuto del percorso di consolidamento. Nella sua analisi annuale la Commissione Ue apprezza l'ampiezza delle riforme avviate e realizzate dai governi italiani in questi anni”. Il ministro ha poi concluso sottolineando che "gli effetti delle riforme si vedono: la crescita è tornata, l'occupazione aumenta, il credito funziona meglio. Ma dobbiamo fare di più".
Giulia Piemontese
(immagine da: mondolavoro.it)