Estero

Ucraina,ultimatum ministro Avakov:"basta proteste entro 48 ore con dialogo o useremo la forza"

KIEV ( UCRAINA), 09 APRILE 2014 - Continuano senza tregua le proteste nell’Ucraina dell’Est, dove Arsen Avakov, ministro dell’Interno di Kiev fa sapere che la situazione dovrà assolutamente rientrare entro le prossime 48 ore.

Penso che una soluzione alla crisi si troverà entro le prossime 48 ore”  è l'ultimatum lanciato dal ministro Avakov precisando però che “ i piani dell’operazione anti-terrorismo in tutte e tre le regioni ( Kharkiv, Donetsk e Lugansk) non sono al momento stati annullati”.

Anzi il ministro ha specificato come sia ancora possibile mettere in azioni tutte le iniziative precisando che al momento sono due le opzioni da seguire: “una politica, attraverso le trattative e poi quella della forza. Da un lato la possibilità di un aperto dialogo, dove il popolo posso confrontarsi con il potere e quindi raggiungere una sorta di accordo ( piano politico), mentre per chi vuole continuare a protestare non c’è altro rimedio che un intervento immediato e forte da parte delle autorità ucraine.

Intanto, stando ad alcune fonti vicine al ministero degli Esteri russo, dovrebbe svolgersi in questi giorni un nuovo vertice russo dove si discuterà della delicatissima questione Ucraina con la presenza del segretario di Stato americano John Kerry, mentre da Mosca arriverà Serghei Lavrov. L’incontro politico vedrà la partecipazione non solo dell’America e della Russia, ma anche di un emissario dell’Unione Europea e naturalmente dell’Ucraina. Vige ancora il segreto su quando e dove si terrà questo importantissimo vertice politico, chiamato a far luce sulla complicata questione politica e diplomatica dell’Ucraina.[MORE]

Liberati, intanto, gli ostaggi rapiti alcuni giorni fa dai separatisti filo - russi nella zona di Lugansk. A confermarlo è la SBU, l’intelligence di Kiev, che attraverso il proprio sito internet ha pubblicato questa notizia andando così a far chiarezza su una vicenda contrastante e poco chiara.

Domenica scorsa alcuni militanti filo-russi si sono impossessati della sede dei servizi di sicurezza di Lugansk, zona ad est dell’Ucraina. Una volta all’interno della sede hanno liberato 56 dei 60 prigionieri in seguito ad accordi negoziati con dei deputati. Tutte le persone rilasciate sono in in ottima salute, anzi sul sito dei servizi ucraini si precisa che i deputati hanno abbandonato l’edificio senza alcuna difficoltà e che tutt’ora sono in corso nuovi “negoziati con l’obiettivo di minimizzare i rischi per la vita e la sicurezza degli abitanti di Lugansk”.

Emanuele Ambrosio

(img. reporternuovo.it)