Cronaca

Ucraina: le paure di Putin e l'opportunismo europeo

KIEV, 3 MARZO 2014 - La politica dell'Unione europea denota un elevato tasso di opportunismo. Prima fomentiamo la rivolta, anche attraverso la rappresentante per gli affari esteri dell'Ue, Catherine Ashton, giunta in Ucraina qualche giorno prima dell'invasione russa per sostenere le ragioni dei manifestanti, e poi nel momento in cui la Crimea viene assorbita della madre Russia, i leader europei si limitano a condannare l'episodio; nella sostanza abbandonano l'Ucraina a se stessa.[MORE]

A quanto pare, l'Ue voleva comprare a buon mercato l'economia dell'intera nazione e l'ex Unione sovietica rischiava di perdere la sua influenza sul Mar Nero, proprio mentre gli Usa minacciavano di intervenire militarmente nel Mediterraneo contro il protettorato di Vladimir Putin, ovvero la Siria. La Russia avrà avvertito questi avvenimenti come una fase di accerchiamento ed ha reagito nell'unico modo che conosceva; l'opzione militare.

Tuttavia gli Stati Uniti non sembrano intenzionati a intervenire direttamente, al momento sul tavolo c'è solo la minaccia di boicottare il G8 di Sochi. E' una questione prettamente europea, nata a causa della superficialità attraverso la quale è stata gestita la crisi in Ucraina, senza valutare attentamente gli interessi delle terze parti. Adesso l'Ue non può fare altro che attendere le condizioni dettate da Putin; una risposta militare sarebbe improponibile.

Fabrizio Vinci