Cronaca
Ucraina: il premier Yatseniuk da Obama. Il Congresso Usa condanna Mosca
KIEV, 12 MARZO 2014 - Oggi si terrà un importante incontro alla Casa Bianca tra il premier ucraino ad interim Yatseniuk ed il presidente Barack Obama, un segnale di sostegno americano alla delicata e precaria condizione di crisi che l'Ucraina sta vivendo in queste settimane, soprattutto sotto le pressioni della Russia. Jay Carney. poryavoce della Casa Bianca, ha affermato che la visita del premier ha l'obiettivo di segnalare "che sosteniamo con forza l'Ucraina, il popolo ucraino e la legittimità del nuovo governo ucraino".
L'incontro bilaterale tra i due presidenti dovrà servire a "trovare una soluzione pacifica alla crisi nel rispetto dell'integrita' dell'Ucraina". Ma, alla vigilia del referendum del 16 marzo che dovrà decidere dell'annessione della Crimea alla Russia, il Congresso Usa ha votato una dura condanna nei confronti di Mosca, definendo l'invasione dell'Ucraina "un'invasione dell'integrità territoriale". Per questo motivo gli Stati Uniti hanno chiesto sanzioni economiche e commerciali contro funzionari russi, nei confronti delle banche pubbliche e di altre organizzazioni statali russe.
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Ma l'aiuto economico da parte del Congresso Usa nei confronti dell'Ucraina non è ancora garantito, dal momento che Obama ha intenzione di inserire nel pacchetto di aiuti per l'Ucraina anche la riforma del Fondo monetario internazionale, che potrebbe non incontrare la condivisione da parte dei Repubblicani.
Intanto ieri dal Parlamento regionale della Crimea è stata votata l'indipendenza della penisola con 78 voti a favore su 81, anticipando l'esito del referendum che si terrà domenica 16 marzo, considerato illegale da tutta la comunità internazionale. Un "sì" all'indipendenza della penisola sul Mar Nero considerato illeggittimo dal presidente ad interim Turcinov.
Dal Giappone arrivano proposte di dialogo con la Russia, ma con esito negativo. Il ministro degli esteri giapponese Fumio Kishida ha chiesto ministro degli esteri russo Sergei Lavrov di aprire un "dialogo diretto" con Kiev, risolvendo la crisi in Crimea senza attentare alla sovranità dell'Ucraina. Ma ha ottenuto il rifiuto di Lavrov che ha dichiarato che Mosca "non vede alcuna legittimità nel governo interinale ucraino".
Valentina D'Andrea