Estero
Ucraina: gli Usa apoggiano Kiev, ripartono azioni militari nell'Est del Paese
KIEV, 23 APRILE 2014 - Non si placano le tensioni in Ucraina e gli Stati Uniti fanno sapere, direttamente dalla Casa Bianca, che appoggeranno il governo centrale di Kiev. Il segretario di stato americano, John Kerry, ha parlato al telefono con Sergei Lavrov, ministro degli Esteri russo, spiegando che da Washington sussiste una forte preoccupazione per via dell'assenza di collaborazione della Russia, nei confronti della situazione dei territori dell'Est dell'Ucraina.
John Kerry ha anche rivolto un apello a Mosca, poichè ponga fine alla retorica ed affinchè entri in gioco a livello diplomatico sia con il governo di Kiev, che con l'Organizzezione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce). Non è mancata, inoltre, la richiesta avanzata nei confronti della Russia di contribuire ad allentare la tensione tra forze governative ucraine e filorussi. Sembra infatti che John Kerry abbia chiesto a Mosca di intervenire spingendo i separatisti a disarmarsi ed a lasciare i palazzi governativi occupati, in cambio di un'amnistia.[MORE]
Nel frattempo, il presidente ucraino ad interim, Oleksandr Turcinov, ha dato il via alle operazioni militari nell'Est del Paese, dopo la tregua di Pasqua, che non ha avuto successo per via della sparatoria avvenuta contro il check-point allestito dai filorussi, che ha causato la morte di tre persone. Il presidente ha specificato che si tratta di una risposta al ritrovamento di due persone torturate in modo brutale, proprio a Slavyansk, nella regione di Donetsk.
Ad aumentare le tensioni, vi è stata la dichiarazione del presidente ad interim, il quale ha specificato che questi crimini sarebbero stati sostenuti da Mosca. Inoltre, la ripresa delle operazioni militari sarebbe giunta come controffensiva all'aereo militare ucraino colpito dai filorussi mentre il velivolo si trovava in volo di ricognizione nei cieli di Sloviansk. Il ministero della Difesa ucraino ha specificato che l'aereo sarebbe stato colpito con diversi proiettili dai separatisti.
La sparatoria contro il velivolo sarebbe giunta dopo la partenza di Joe Biden da Kiev. Il vicepresiente americano, oltre ad aver sottolineato nuovamente che gli Stati Uniti sostengono il governo centrale, ha invitato Mosca a ritirare le truppe dal confine, sottolineando che questa avanzata potrebbe portare ad un maggiore isolamento della Russia, ma anche a nuove sanzioni. Joe Biden ha anche ribadito che il governo russo dovrebbe rispettare gli accordi di Ginevra.
Mentre Bruxelles lavora per valutare le sanzioni da infliggere a Mosca per l'annessione della Crimea, viene fatto sapere dalle agenzie di stampa che la Russia afferma di essere pronta a sostenere le sanzioni dell'Occidente. In risposta alla situazione, gli Stati Uniti hanno annunciato che, dal Pentagono, verranno inviati seicento soldati, che saranno collocati sui territori della Polonia, dell'Estonia e della Lituania.
I militari statunitensi raggiungeranno i Paesi per effettuare delle esercitazioni, secondo le spiegazioni di Washington, ma la presenza dei soldati ed il fatto che in Polonia ed in Lituania si trovino già decine di caccia-bombardieri e circa trecento avieri, contribuisce a creare tensione tra l'Occidente e la Russia.
(Immagine da tg24.sky.it)
Alessia Malachiti