Estero
Ucraina, assassinati giornalista filorusso ed ex deputato Kalashnikov. Putin: "esecuzioni politiche"
MOSCA, 16 APRILE 2015 - In poche ore sono stati uccisi, in Ucraina, tre esponenti filorussi, lo scrittore, giornalista Oles Buzina, l'ex deputato Oleg Kalashnikov e Sergej Sukhobok, titolare di una testata giornalistica. [MORE]
A darne notizia è stato Vladimir Putin, premier russo, durante la consueta maratona di primavera, in diretta televisiva, costellata da domande del pubblico. Putin ha parlato dell'omicidio Buzina come "uno dei tanti crimini della nuova Ucraina".
LE VITTIME E GLI OMICIDI
Il primo omicidio è stato quello di Oleg Kalashnikov, ucciso innanzi la propria abitazione, ieri pomeriggio. Ex deputato del Partito filorusso delle Regioni, è stato tra i principali oppositori dei movimenti che attualmente guidano il Paese e che avevano protestato sulla Majdan, lo scorso anno, a Kiev. In serata, sempre ieri, Sergej Sukhobok, è stato assassinato, a Kiev, da un commando. Sukhobok era responsabile di una testata on-line e di un giornale apertamente schierato con la regione ribelle del Donbass, contrario alle politiche del governo dominante in Ucraina. Questa mattina, l'ennesimo attacco ha colpito uno scrittore, giornalista, noto all'opinione pubblica in quanto partecipe a numerosi talk-show televisivi, anch'egli dichiaratamente filo-russo. Secondo le fonti, Oles Buzina, è stato atteso sotto casa: l'assassinio sarebbe stato realizzato mediante un preciso schema, da professionisti, con azioni premeditate.
IL CLIMA IN UCRAINA E LE DENUNCE DELLA RUSSIA
Dalle notizie che si apprendono mediante la stampa estera, pare che in Ucraina si stia esprimendo un forte sentimento anti-sovietico che avrebbe spinto giornali di partito, leader, simpatizzanti del governo centrale, a parlare degli omicidi come "liberazioni". Le parole "eliminato un nemico", "finalmente", "se l'è meritato", sembrerebbero essere tra le più abusate, in queste ore. Non poche le segnalazioni che sembrerebbero indicare, tra i mandanti delle esecuzioni, il gruppo neonazista Pravj Sektor, condizionante in maniera rilevante il governo Poroshenko. Dalla Russia, Putin e i media attaccano la campagna di sostegno, occidentale, nei confronti del governo ucraino, accusando l'America e l'Europa di "appoggiare un governo di estrema destra" e ribadendo che nessun tipo di contingente sovietico è attualmente presente nei territori di Kiev.
Nonostante le denunce e l'ovvio sdegno dell'Orso russo, Putin rassicura i propri connazionali "State tranquilli, non credo che si arriverà mai a una guerra aperta tra Russia e Ucraina".
Fonte foto: dw.de
Ilary Tiralongo