Estero

Ucraina: accordo, voto anticipato e riforme

KIEV, 22 FEBBRAIO 2014 – Come si muore per l’Europa in questi giorni è sotto gli occhi del mondo: cala il sipario, sembra, sulla crisi dell’Ucraina, inaugurando una fase di tregua dopo circa tre mesi di guerra civile, tra barricate e massacri.

Con la mediazione dell’Ue, al termine di una maratona negoziale, ieri è stato siglato nel palazzo presidenziale l’accordo tra il presidente ucraino Viktor Yanukovich e i leader dell’opposizione Vitaly Klitschko, Oleh Tiahnybok e Arseniy Yatsenyuk. Elezioni anticipate nei prossimi mesi, riforme della Costituzione ed entro 10 giorni un governo di coalizione, sono alcuni dei punti dell’intesa. «Le indagini sui recenti atti di violenza saranno condotte sotto il monitoraggio delle autorità, delle opposizioni e del Consiglio d'Europa», prosegue l'accordo; inoltre «le autorità non imporranno lo stato di emergenza. Governo e opposizione si asterranno dall'uso della violenza».

Soddisfazione internazionale per l’accordo raggiunto, «un compromesso necessario per l'avvio del dialogo e la ricerca di una via d'uscita dalla crisi», ha commentato il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy.[MORE]

La Rada, il parlamento ucraino, con 387 voti favorevoli e solo uno contrario ha approvato poi la riforma della Costituzione, per tornare al testo del 2004, quello post Rivoluzione Arancione, in modo da limitare i poteri presidenziali; con 310 voti a favore ha invece depenalizzato il reato di abuso di potere, aprendo così la strada alla liberazione - anch'essa approvata - dell’ex primo ministro Yulia Tymoshenko, in carcere per questo reato dal 2011. Approvata inoltre l'amnistia “incondizionata” per tutti i manifestanti.
Questa mattina il parlamento si è nuovamente riunito per una sessione speciale per discutere sulla possibilità di votare un impeachment del capo dello stato Yanukovych (che ieri ha lasciato Kiev per rifugiarsi con i suoi a Kharki) e sulla data delle nuove elezioni. È stato eletto il nuovo ministro dell'Interno, Arsen Avakov, dopo la rimozione di Vitaly Zakharchenko; sostituito anche il presidente del Parlamento Volodimir Ribak, che si era dimesso nel corso della mattina ufficialmente per «motivi di salute». Secondo l'agenzia Interfax, complessivamente sono almeno 41 i deputati filogovernativi che hanno dato le dimissioni.

Intanto, la Casa Bianca rende noto che il presidente Obama ha avuto un colloquio con il presidente russo Vladimir Putin. Nel corso della telefonata, è stata ribadita l’urgenza di attuare l’accordo politico raggiunto in Ucraina: «è importante stabilizzare la situazione economica, intraprendere le necessarie riforme e che tutte le parti si astengano da ulteriore violenza».


(Foto: repubblica.it)

Domenico Carelli