Estero

Ucraina, a vuoto il vertice Kerry-Lavrov

 KIEV, 31 MARZO 2014 – S'è risolto in un nulla di fatto l'incontro avvenuto a Parigi ieri, 30 marzo, tra il segretario di stato americano John Kerry e il ministro degli esteri russo Serghiei Lavrov, che avrebbe dovuto portare ad un accordo per sbloccare la crisi Ucraina. Stati Uniti e Russia pare abbiano delle posizioni ancora discordanti, ma sembrano entrambi propense a ricercare la migliore soluzione diplomatica. Alla fine dei colloqui, Lavrov si è detto positivo, e ha definito l'incontro “costruttivo”. Kerry ha voluto invece anche aggiungere che qualsiasi precisione andrebbe presa anche con la presenza dell'Ucraina stessa, e ha chiesto il ritiro delle truppe russe dal confine ucraino, in modo da sciogliere il clima di intimidazione e paura che di certo non favorisce alcun dialogo.

Le proposte americane chiedono principalmente il disarmo delle forze irregolari, l'invio di osservatori internazionali per la protezione dei diritti delle minoranze e un dialogo diretto tra Mosca e Kiev; Lavrov invece punta su una “riforma federale” per l'Ucraina, dove ogni regione avrebbe la propria giusrisdizione sull'economia, la lingua e la cultura, oltre a “collegamenti economici e culturali con i paesi vicini e della regione”. Kiev ha prontamente risposto con un secco “No”, invitando la Russia a “smetterla di dettare ultimatum a un paese sovrano e indipendente, e a concentrarsi sui propri problemi interni, tra cui i diritti delle minoranze, compresa quella ucraina”.

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Insomma, nonostante i tentativi di attivare colloqui diplomatici, la mancanza di fiducia di fondo si taglia a fette: mentre Kerry e Lavrov si stringevano la mano, il generale americano Philip Breedlove, capo supremo della NATO, rientrava d'urgenza a Bruxelles, per una “mancanza di trasparenza” nei movimenti delle forze russe ai confini con l'Ucraina, fanno sapere fonti del Pentagono. Inoltre anche le chiamate oltreoceano tra il Cremlino e la Casa Bianca mancano di passi effettivi e concreti, nonostante la buona volontà.

Frattanto in Ucraina, migliaia di persone sono scese in piazza, chiedendo l'autonomia di diverse regioni, specie in quelle filo-russe del sud-est.

Foto: ilmessaggero.it

Dino Buonaiuto