Cronaca

Uccisione tifoso, giudice convalida carcere per i tre ultrà interisti

ROMA, 30 DICEMBRE - I tre tifosi interisti arrestati per rissa aggravata e altri reati per gli scontri avvenuti il 26 dicembre prima dell'incontro di Serie A Inter-Napoli, nel corso dei quali ha perso la vita il tifoso del Varese Daniele Belardinelli, rimangono in carcere. Lo ha deciso il Gip di Milano Guido Salvini, che attraverso un provvedimento ha convalidato il loro arresto.

Nel provvedimento del Gip Salvini si legge che gli incidenti tra interisti e napoletani sono stati frutto di "un'azione di stile militare, preordinata e avvenuta a distanza" dallo stadio e di un "agguato" ai tifosi napoletani "che erano giunti a Milano e stavano transitando in una via ancora lontana dalla sede dell'incontro sportivo". Agli scontri "hanno inoltre partecipato" diversi ultrà "provenienti da Varese e da Nizza, tra i 10 e i 15, dove c'è una squadra "gemellata".

Nessuno degli indagati inoltre "sembra aver assistito direttamente al momento in cui Belardinelli è stato travolto da una vettura, forse un Suv o una monovolume che, sorpassando a sinistra alcuni furgoncini della colonna napoletana, ha investito il giovane più o meno al centro della platea stradale di via Novara".

Nel carcere di San Vittore uno dei tre ultras interisti il 21enne Luca Da Ros, il più giovane, ha fatto un nome -Marco Piovella, leader di uno dei settori della Curva interista e precedentemente assolto per un episodio durante un derby che coinvolse l’ex portiere del Milan Dida - come uno degli organizzatori dell’assalto. Francesco Baj, e Simone Tira, entrambi 31 anni, hanno invece preferito avvalersi della facoltà di non rispondere ma hanno fatto alcune dichiarazioni spontanee: "c'eravamo ma nessun contatto con i napoletani".

La decisione definitiva del Gip di Milano Guido Salvini se mantenere in carcere i tre, come chiesto dai pm Maria Letizia Mannella, Michela Benedetta Bordieri e Rosaria Stagnaro, è prevista per domani; l'avvocato Alberto Tucci, nuovo difensore di Da Ros, confida almeno nella possibilità della concessione dei domiciliari.


Federico Ferro

fonte immagine calcioefinanza.it