Uccise la moglie per non farla più soffrire, condannato a sei anni
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BOLOGNA, 09 NOV. - Sei anni e due mesi per aver ucciso la moglie malata, soffocandola con un cuscino. La pena, molto lieve per un omicidio, è stata decisa dalla Corte di assise di Modena per Franco Cioni, 74enne che il 14 aprile 2021 a Vignola chiamò i carabinieri e confessò, dicendo di aver voluto porre fine alle sofferenze di Laura Amidei, 68enne.
I giudici, spiega il difensore, avvocato Simone Bonfante, hanno riconosciuto l'attenuante del risarcimento del danno e dei motivi di particolare valore molare, (aver agito per non far più soffrire la donna), oltre che le generiche prevalenti sull'aggravante. Anche la Procura aveva chiesto il minimo.
Avvocato, 'l'imputato voleva il bene della moglie'
"Credo sia una sentenza che rende giustizia, è un caso molto particolare e la Corte ne ha colto tutte le sfumature. Come il fatto che il mio assistito avesse a cuore il bene di sua moglie e abbia agito per non vederla più soffrire". Lo ha detto l'avvocato Simone Bonfante, difensore di Franco Cioni. "Il suo comportamento è sempre stato quello di una persona rispettosa, specchiata, era giusto che venisse tenuto in considerazione. Poi certamente si trattò di un gesto violento", ha aggiunto il legale. I giudici, nel quantificare la pena, avrebbero riconosciuto anche le attenuanti generiche prevalenti rispetto all'aggravante (il rapporto di coniugio), sulla base di una recente pronuncia della Corte costituzionale. Prima lo impediva la normativa sul Codice rosso.