Politica

TweetPolitics. Come cinguetta la politica italiana

Milano 17 dicembre 2014 - Se fino a qualche tempo fa bastava la lucina rossa di una telecamera a dare il la alla loquacità inarrestabile del politico di turno, oggi, come sappiamo, si è aggiunta la tastiera dei loro smartphone e i social come Twitter. Device e strumenti sempre a disposizione per rilanciare opinioni, invettive e sarcasmi politici in tempo reale. [MORE]


Ma quali sono gli account con più follower? Quali aumentano il loro seguito? Chi twitta di più? A queste, come ad altre domande simili risponde TweetPolitics. Questa interessante rilevazione, condotta da Comin & Partners con Eikon Strategic Consulting, ha monitorato i tweet dei parlamentari, dei leader politici, dei partiti, del governo e delle istituzioni nel bimestre ottobre – novembre 2014. Circa 150mila i cinguettii analizzati di quasi 700 account.
Un fermo immagine utile della conversazione politica ed istituzionale italiana online, attraverso il celebre servizio di microblogging.


Ecco alcuni dati. Tra i più seguiti spiccano Beppe Grillo (1.612.946 follower), e Matteo Renzi (1.451.980). Fra i primi cinque anche Nichi Vendola, Pierluigi Bersani ed Enrico Letta. Fuori dalla top 20 (chiusa dalla Gelmini), Matteo Salvini con “solo” 82mila follower nonostante i suoi tweet siano i più ritwittati.
Nella classifica degli account che aumentano di più il loro seguito, Renzi (52.818) supera Grillo (32.171) e sale sul podio il segretario della Lega Salvini (15.358). Altri nomi da tenere d’occhio il presidente del Senato Grasso e, a sorpresa, il ministro Giannini il cui lavoro per #labuonascuola paga in termini di crescita di popolarità su Twitter.
In cima alla classifica di coloro che cinguettano di più non poteva mancare il senatore di Fi Maurizio Gasparri; con 8.216 tweet in due mesi, 134 al giorno, quasi 6 ogni ora precede Giovanni Biliardi di Ncd (6841) e l’account della Lega Nord (3910).
Fra i ministri Angelino Alfano risulta il più attivo, mentre l’account dell’istituzione più seguita è quello di Palazzo Chigi; la presidenza del Consiglio, infatti, con circa 250mila follower precede la Difesa con 113.000.
Tra gli hashtag (elemento chiave del messaggio su twitter) più ricorrenti ritroviamo #M5S, #salvini e #renzi. Si posizionano bene anche l’hashtag identitario #SEL, quello lanciato da Forza Italia #bastatassesullacasa e, inevitabilmente, #jobsact, che ha monopolizzato nel periodo preso in esame gran parte delle conversazioni online.
I parlamentari con un profilo attivo sono 620; ovvero il 65% dell’intero arco. Alla Camera il 70% dei deputati usa Twitter mentre al Senato è utilizzato da poco più della metà. Fra i gruppi parlamentari più attivi il Movimento 5 Stelle, seguito da Sel e Pd. In relazione invece all’appartenenza geografica dei parlamentari, la Toscana è al primo posto con l’84%, mentre marchigiani e liguri occupano le successive posizioni.
Nel governo, dopo i già citati Renzi e Alfano, segue il ministro dei beni culturali Franceschini con 159.000 follower, mentre il quarto ed il quinto posto sono rispettivamente dei colleghi Lupi e Boschi.
Tra le istituzioni l’ufficio stampa del Quirinale, l’Agcom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) e il Parlamento europeo, tutt’e tre tra i 60 e i 90mila follower coprono le prime tre posizioni.

TwieetPolitics analizza come la politica comunica attraverso Twitter; chi lo usa di più, quali sono le parole-chiave più diffuse, quali le reti di interazione. Una panoramica utile per comprendere il rapporto sempre più stretto tra politica, istituzioni e social media, oltre che una base per comprendere potenziali sviluppi in termini di attenzione, consenso, e trend elettorale.

 

Scopritene di più su: cominandpartners.com/wp-content/uploads/2014/12/tweet-politics.pdf

Marcello Oneri