Politica

Tutti i partiti insieme per votare no all'abolizione della pensione parlamentare

ROMA – Una maggioranza bipartisan, numeri schiaccianti, consensi bulgari alla Camera dei deputati, 498 deputati che votano in egual modo. Sarà l’approvazione di una legge talmente “giusta” che i politici hanno lasciato a casa le asce di guerra per il bene del Paese? Sarà forse l’accordo per modificare la legge elettorale attuale, il “Porcellum”, così definito, più o meno, da colui che l’ha firmata? Niente di tutto ciò, a mettere insieme la Lega con il Pd, il Pdl con l’Udc c’ha pensato Antonio Borghesi, deputato dell’Italia dei Valori, ex Lega Nord, presentando un ordine del giorno generale.[MORE]
La proposta, che lo stesso Borghesi definisce assolutamente non demagogica, è quella di abolire il vitalizio parlamentare, comunemente ed erroneamente (pare), definito pensione.
Borghesi giustifica così la proposta: “Penso che nessun cittadino e nessun lavoratore al di fuori di qui possa accettare l’idea che gli si chieda, per poter percepire un vitalizio o una pensione, di versare contributi per quarant’anni, quando qui dentro sono sufficienti cinque anni per percepire un vitalizio.”
“Non sarà mai accettabile per nessuno- continua nel suo intervento Borghesi- che vi siano persone che hanno fatto il parlamentare per un giorno – ce ne sono tre – e percepiscono più di 3.000 euro al mese di vitalizio. Non si potrà mai accettare che ci siano altre persone rimaste qui per sessantotto giorni, dimessisi per incompatibilità, che percepiscono un assegno vitalizio di più di 3.000 euro al mese. C’è la vedova di un parlamentare che non ha mai messo piede materialmente in Parlamento, eppure percepisce un assegno di reversibilità.”
Il deputato dell’Idv prosegue proponendo che i contributi dei parlamentari siano versati ad un normale fondo Inps, come per tutti i cittadini, e che tutti vitalizi siano aboliti, così da far risparmiare al bilancio della Camera più di 150 milioni di euro all’anno.

In aula, il 21 settembre 2010 c’erano 525 deputati.
Si doveva votare l’ordine del giorno generale proposto da Borghesi. 5 si sono astenuti, 22 hanno votato si, 498 no.