"Turismo" e "Sostenibilità", istruzioni per l'uso
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
2 aprile 2014 - “Sostenibilità”. La parola è di quelle accattivanti, che sanno catturare l’attenzione e l’empatia. Facile dunque per questo termine conquistare un posto d’onore nel linguaggio degli esperti di marketing, dei politici, dei frequentatori di talk show.
L’enunciazione della sostenibilità sembra procedere a passo decisamente più spedito dell’applicazione effettiva del concetto legato alla sostenibilità. La sostenibilità viene sempre più spesso associata alle voci più disparate. La voce “turismo” non sfugge a tale tendenza. Il che è sicuramente positivo, dopo decenni di turismo invasivo e a tratti fagocitante rispetto agli spazi dedicati a tale attività. Davvero per molti territori il turismo è divenuto nel tempo un vero e proprio "peso" da sostenere con crescente fatica e latente "insostenibilità".
Bisogna stare però attenti a non fare della “sostenibilità” un marchio di qualità da esibire da parte degli operatori di settore, in buona compagnia di altri aggettivi quali responsabile, accettabile, consapevole. Un mero, accattivante “label” di facciata, al quale non facciano riscontro azioni concrete. L’Associazione Italia Nostra ha tempo fa posto giustamente in rilievo come non sia corretto un approccio che si basi su due turismi tra loro contrapposti.[MORE]
Sarebbe fuorviante prospettare da un lato un turismo responsabile, durevole, culturale e sostenibile e dall’altra un turismo di massa brutto e cattivo. Il rischio è, infatti, quello di finire con l’inquadrare come sostenibile un turismo con finalità encomiabili, che però poi, a ben vedere, abbia come pilastri gli stessi presupposti insostenibili del turismo di massa.
Il Consiglio d’Europa ha opportunamente precisato che il turismo sostenibile è “ogni forma di attività turistica che rispetti e preservi a lungo termine le risorse naturali, culturali e sociali”. Ma non solo. Ha anche sottolineato che tale tipologia di turismo si deve anche ripromettere di fornire un contributo positivo “allo sviluppo economico e al benessere degli individui che vivono e lavorano in questi spazi”. Il vero turismo sostenibile attinge alle risorse dei giorni nostri - la natura, l’arte, la tradizione - con un occhio di riguardo alla conservazione di tali risorse per il futuro.
Attualmente, il turismo sostenibile ( o durable, come dicono nei paesi francofoni) è una nicchia di settore, sia pure in forte sviluppo. Per il bene del Pianeta, da nicchia di mercato dovrà trasformarsi al più presto in maniera di essere dell’intero comparto turistico. Altrimenti, il turismo rischia di divenire inopinatamente in tutto il mondo l’”industria” più invasiva per il territorio.
Raffaele Basile
foto di Selene Basile