Estero
Turchia, torna Youtube dopo 67 giorni di censura
ANKARA, 4 GIUGNO 2014 – Il TIB, l'organo di controllo turco sulle telecomunicazioni, ha sbloccato l'accesso a Youtube dopo 67 giorni di buio, quando il governo decise di bannare il sito scatenando proteste e critiche internazionali. La decisione è entrata in vigore solo dopo che la Corte Costituzionale ha stabilito che il divieto violava il diritto di accesso degli utenti a internet e la libertà di parola. Per due lunghi mesi, era stato comunque piuttosto semplice aggirare la censura per i turchi, inserendo un DSN straniero e affidandosi ad altri server. La decisione di oscurare il sito sapeva infatti di puro pretesto, il pugno duro sbattuto sul tavolo da Erdogan per reagire alle intercettazioni che nel marzo scorso, alla vigilia delle elezioni amministrative, dilagavano in rete, specie su Youtube. Il blocco del sito seguiva quello del social network Twitter, anch'esso vittima di censura da parte del governo, che ha dato non poco filo da torcere sin dalle proteste antigovernative scatenatesi dalla scorsa estate.
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Sono stati da allora presentati una serie di reclami per ribaltare la decisione, tra cui uno proveniente dalla società stessa, attraverso il proprio avvocato Gonenc Gurkaynak. Altri reclami sono giunti anche dall'ordine degli avvocati o da singoli cittadini.
Foto: hurriyetdailynews.com
Dino Buonaiuto