Turchia, mandato di cattura per Gulen, ma USA resiste a pressioni per estradizione
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Turchia, mandato di cattura per Gulen, ma USA resiste a pressioni per estradizione

venerdì 5 agosto, 2016

ANKARA, 5 AGOSTO - Prosegue lo scontro Turchia - Stati Uniti d'America sull'estradizione di Fetullah Gulen, ex imam ed alleato di Recep Tayyp Erdogan, oggi suo acerrimo nemico e presunto mandante del golpe fallito del 15 Luglio. La Turchia ha ufficializzato il mandato di cattura nei confronti di Gulen, ma gli Stati Uniti hanno annunciato che non cederanno alle pressioni turche. 

L'elenco delle accuse è lungo: tentativo di rovesciare il governo turco o di impedire lo svolgimento delle sue funzioni, privare cittadini della libertà personale con l'uso della forza, della minaccia o della frode, tentato omicidio del presidente della Repubblica, tentativo di abbattere il parlamento turco allo scopo di impedirne le funzioni, tentativo di rovesciare l'ordine costituzionale. Il procuratore di Ankara Can Tuncay ha emesso il mandato di cattura per Gulen. L'ufficialità del mandato dà carta bianca per iniziare la battaglia per l'estradizione di Gulen.

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Ma il mandato è solo un tassello nella complicata battaglia per l'estradizione. Erdogan chiede da tempo il rimpatrio dell'imam, proprio per il suo coinvolgimento nel golpe fallito del 15 Luglio, reo di essere il mandate degli eventi di quella serata. Ma fonti del Wall Street Journal dichiarano che gli Stati Uniti non paiono esser convinti dalle prove addotte dalle autorità turche. Gulen stesso ha dichiarato: "È ben documentato che il sistema giudiziario turco non ha indipendenza giuridica, quindi questo mandato emesso dal governo turco è un nuovo esempio della spinta del presidente Erdogan verso l'autoritarismo e lontano dalla democrazia".

Difficoltà anche in Europa, dovela direzione della linea politica dell'Unione da sostenere nei confronti della Turchia si è spezzata. L'Austria, in una visione estrema della situazione, ha proposto, attraverso una dichiarazione del cancelliere austriaco Christian Kern, di chiudere tutti i rapporti per l'adesione della Turchia all'Unione Europea. Molto più cauto il presidente della Commissione Jean-Claude Junker, che dichiara"in questo momento dare l'impressione alla Turchia che, quale che sia la situazione, la Ue non è pronta ad accettarla sarebbe a mio parere un grave errore di politica estera. Non voglio che passi un messaggio unilaterale di chiusura al negoziato da parte nostra".

Leonardo Cristiano

immagine da: sputniknews.com


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