Estero
Turchia, l'opposizione passa la notte in Parlamento per protesta
ISTANBUL, 27 LUGLIO – E’ ormai un lontano parente della Turchia dell’ultimo decennio, pronta ad abbracciare l’Europa, il Paese che questa notte ha assistito al sussulto d’orgoglio delle opposizioni parlamentari al presidente Erdogan, fautore dell’ultima (per il momento) di una lunga serie di riforme in chiave autoritaria adottate dopo il fallito golpe del 2016.[MORE]
Nella notte tra ieri ed oggi il Chp, partito socialdemocratico, si è rifiutato di uscire dall’aula della Grande Assemblea Nazionale dopo l’approvazione di un pacchetto di emendamenti al regolamento interno del Parlamento volto a limitare sensibilmente le prerogative dei membri dell'assemblea.
Scenderà da 10 a 3 minuti il tempo concesso per gli interventi ordinari dei deputati, e da 40 a 14 minuti quello per i dibattiti sulle mozioni Parlamentari: per le opposizioni un vero e proprio bavaglio alla Grande Assemblea, che farà il paio con il già approvato nuovo sistema costituzionale, destinato ad entrare in vigore dal 2019.
Giro di vite anche sulla minoranza curda. Le nuove regole prevedono infatti che non potrà riconoscersi lo status di deputato a chi non presterà correttamente il giuramento. Episodi come quello del novembre 2015, quando la rappresentante dell’Hdp Leyla Zana aveva aggiunto alla tradizionale formula anche alcune parole in curdo, non potranno dunque più verificarsi.
Ad ormai poco più di un anno del fallito colpo di stato, il bilancio oltre il Bosforo è desolante. Cinquantamila persone sono state arrestate, oltre il doppio licenziate o sospese dalle pubbliche amministrazioni. Qualsiasi legame, anche ipotetico ed indiretto, con le ideologie di Gulen (antagonista di Tayyp Erdogan e presunto padre del golpe) può diventare motivo di punizione. Ed intanto le proteste delle opposizioni suonano sempre più come un urlo strozzato.
Paolo Fernandes
Foto:easyjournal.net