Estero
Turchia, le promesse di Erdogan a dieci giorni dalle elezioni
ISTANBUL, 14 GIUGNO – Mancano dieci giorni alle elezioni anticipate in Turchia e l’attuale presidente Recep Tayyip Erdoğan promette di revocare lo stato di emergenza, indetto due anni fa in occasione del tentato golpe che avrebbe dovuto deporlo. Il presidente ha poi aggiunto che un’eventuale eliminazione dello stato di emergenza non significa escludere a priori un suo ritorno. [MORE]
La dichiarazione di Erdoğan giunge a seguito di simili affermazioni fatte dai suoi oppositori, secondo i quali – in accordo con gli osservatori internazionali – il clima teso post-golpe e le misure eccezionali avrebbero portato all’arresto di 160mila persone. La constatazione è stata però contestata dal presidente, il quale non crede che lo stato d’emergenza abbia avuto alcuna ricaduta sul clima elettorale.
A contrapporsi a Erdoğan, alla presidenza sin dal 2002, sono principalmente tre politici: Muharrem Ince del Chp, seguace di Ataturk e difensore del secolarismo; Meral Aksener del İIyi, unica donna ed ex ministro degli Interni; Temel Karamollaglu, capo del partito della Felicità e candidato conservatore e religioso. Fra i candidati figura anche Selehattin Demirtas del partito filo-curdo Hdp, avvocato dei diritti umani e incarcerato dal 2016 dietro controverse accuse ma ancora non condannato. Il giovane e carismatico candidato è costretto a correre alle urne da dietro le sbarre, tuttavia gli è stato concesso di fare due discorsi elettorali di dieci minuti ognuno nei prossimi giorni, invitato negli studi della tv di Stato.
Questa volta Erdoğan potrebbe non contare su una maggioranza assoluta: la varietà dei candidati, il clima teso e i pesanti problemi economici sembrano potere minare il controllo del presidente sul Paese
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[Foto: Sott.net]
Velia Alvich