Estero

Turchia, la crisi in Iraq minaccia l'economia e i sussidi energetici

 ISTANBUL, 17 GIUGNO 2014 – La nuova crisi irachena avrà ripercussioni significative sulla Turchia, specie per quanto riguarda l'approvvigionamento energetico esterno; lo ha dichiarato il ministro delle Finanze Mehmet Simsek, intervenendo ad un convegno per il finanziamento dello sviluppo sostenibile di Istanbul, non mascherando la propria preoccupazione.

«Le tensione geopolitiche stanno rappresentando quest'anno un fattore di rischio», ha spiegato il ministro, «e gli incidenti in Iraq possono influire negativamente sul deficit delle partite aperte». Simsek ha anche sottolineato la crisi ucraino-russa, anch'essa spauracchio per l'economia turca. «Il nostro principale problema è la nostra posizione geografica, in una regione continuamente in tumulto».

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Nel corso degli episodi iracheni, sono stati rapiti 49 membri del consolato turco di Mosul e 31 camionisti. Gli analisti considerano i rapimenti come un enorme pericolo per l'economia turca, strettamente connessa ai propri vicini e dovuta a scambi, legami d'affari e dipendenza dai bassi prezzi del petrolio. Tuttavia, secondo quando sostiene Simsek, il quadro non è del tutto buio, se si pensa al rilancio in Europa, al consumo interno moderato, alla perdita di valore della lira turca e al miglioramento del turismo, citati come fattori che hanno contribuito a controbilanciare la situazione generale.

Foto: hurriyetdailynews.com

Dino Buonaiuto