Estero
Turchia, "il potere della polizia va limitato"
ISTANBUL, 6 GENNAIO 2014 - Il 2014 in Turchia parte con la volontà di rivedere le leggi che regolano i poteri della polizia, a seguito della “mano pesante” mostrata in ripetute occasioni nell'anno che se n'è appena andato. In un rapporto presentato dalla Fondazione degli Studi Economici e Sociali Turchi, dal titolo “Lo spirito della legge di polizia in Turchia: discorsi legislativi, strumenti e mentalità”, si pone particolare attenzione alle politiche di sicurezza e alle loro relazioni con i diritti individuali. «Gli sforzi di democratizzazione del paese possono diventare efficaci soltanto se si basano sulla prevenzione e la salvaguardia dei diritti e le libertà individuali», spiega il rapporto. «Il fatto che il concetto di 'sicurezza dello Stato' è ancora ampiamente utilizzato, lascia intendere che vi è un serio problema riguardante i principi democratici e i diritti fondamentali in Turchia».
[MORE]
Il rapporto fa luce, inoltre, sui rapporti tra polizia, società e politica, e sottolinea almeno tre eventi fondamentali in cui le forze dell'ordine hanno utilizzato controversi metodi antisommossa, dalle violenze durante il corteo del Primo Maggio, alla repressione delle proteste della Middle East Technical University, passando per Gezi Park e altri cruenti episodi avvenuti a Dyiarbakir e Yuksekova. Si cita inoltre anche una relazione redatta dalla Commissione Europea, in cui si denunciavano le impunità degli abusi da parte delle forze dell'ordine. Il rapporto propone anche una breve cronistoria delle leggi di polizia del paese, dagli anni '80 a oggi, che ha visto un potere crescente negli anni, nascosti dietro le necessità di contrastare varie tensioni nel paese, in particolare le vicende connesse al terrorismo curdo. Le leggi anti-terrorismo emanate negli anni '90 avevano lo scopo di garantire la sicurezza dello Stato, ma allo stesso tempo limitavano parecchie libertà individuali, specie nella costituzione delle unità antisommossa, pronta a intervenire in cortei e manifestazioni.
Foto: hurriyetdailynews.com
Dino Buonaiuto (corrispondente dalla Turchia)