Estero

Turchia, il governo sbloccherà l'accesso a Twitter. Erdogan critica la decisione

ANKARA, 4 APRILE 2014 - aggiornamento ore 10.05 Il primo ministro turco Tayyip Erdogan ha criticato proprio oggi la decisione della Corte Costituzionale, quella secondo cui il blocco di Twitter andrebbe rimosso perchè illegittimo. Queste le parole del primo ministro, in conferenza stampa, che sostiene che la Corte avrebbe dovuto respingere il ricorso: "Abbiamo ottemperato alla decisione ma non la rispetto". "Avrebbe dovuto essere respinta su basi procedurali".

ore 9.33 Il quotidiano turco on line Hurriyet ha fatto sapere che il governo di Ankara sbloccherà l'accesso a Twitter, rimuovendo così il divieto che era stato imposto lo scorso 21 marzo. Il blocco del social, infatti, è stato definito ieri dalla Corte Costituzionale turca, in una sentenza, come un provvedimento che vìola l'articolo 26 della Costituzione, cioè quello che riguarda la libertà d'espressione.

A fare ricorso alla decisione, che era stata presa giorni fa, quando Recep Tayyip Erdogan aveva annunciato durante un comizio "Ora abbiamo un ordine dal tribunale. Elimineremo Twitter. Non mi interessa dell'opinione della comunità internazionale. Tutti vedranno la potenza della Repubblica turca", tre cittadini, tra cui anche il vice presidente del partito di opposizione Chp, Sezgin Tanrikulu. [MORE] 

La Corte Suprema ha così accolto i ricorsi ed ha dichiarato illegittimo il blocco, ordinandone la revoca immediata. Tanrikulu, dopo la sentenza, ha chiesto all'Autority per le telecomunicazioni di agire nell'immediato, ma non mancano pareri discordanti. Il deputato del partito di maggioranza Akp Mustafa Sentop ha, infatti, affermato che la sentenza è "piena di contraddizioni" e che il governo ha "il dovere costituzionale di proteggere i cittadini".

Ferma, invece, la posizione del capo dello stato Abdullah Gul, che già si era dissociato dalla decisione di bloccare il social, e che oggi ha dichiarato: "L'interdizione di Twitter e di YouTube deve essere tolta. L'ho detto al ministro responsabile e alle autorità".

(Foto dal sito zeusnews.it)

Katia Portovenero