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Turchia, fallito il colpo di Stato. Erdogan: "Responsabili pagheranno"

ANKARA - È fallito il golpe condotto dai militari in Turchia contro il presidente Erdogan, il quale, dopo ore di fuga, è tornato a Istanbul e ha assicurato e che "coloro che hanno pianificato" il colpo di Stato la "pagheranno duramente". La notte si è conclusa con la resa dei militari golpisti dopo svariate ore di combattimenti e bombardamenti a Istanbul e nella capitale.

Secondo quanto appreso dai media, il premier Binali Yildirim  di Ankara ha dichiarato che nella capitale turca ci sarebbero almeno 90 morti, 1100 feriti e che sono almeno 1500 i militari golpisti arrestati, mentre, sono stati rimossi 5 generali e 29 colonnelli.

Erdogan, appena atterrato a Istanbul, è stato salutato da una folla di sostenitori tra le vie della città e, dopo una conferenza stampa, ha affermato di "essere accanto al suo popolo" e di "non andare da nessuna parte". [MORE]

L'ufficiale Muharrem Kose, secondo quanto riporta l'agenzia turca Anadolu, sarebbe stato identificato come il regista del golpe. Kose era stato rimosso nel marzo scorso dallo staff dello Stato maggiore turco. 

I militari avevano annunciato di aver "preso il potere" alle ore 22 di venerdì 15 luglio, ma dopo cinque ore è arrivato l'annuncio del ministo Efkan Ala e del premier turco: "il golpe è stato sventato". Gli scontri e i bombardamenti sono proseguiti tutta la notte e fino all’alba. Sarebbero stati concentrati in particolar modo intorno all'area del palazzo presidenziale ad Ankara dove poco prima delle 5.30 ci sarebbe stato anche un nuovo bombardamento aereo. Un F-16, ma non è chiaro se in mano ai golpisti o all'aereonautica lealista, ha lanciato ordigni contro i tank schierati intorno al palazzo presidenziale. 

Luigi Cacciatori

Immagine da independent.co.uk