Estero

Turchia, Erdogan tira i freni sulle riforme costituzionali

 ISTANBUL, 14 GENNAIO 2014 – Gli scandali che hanno coinvolto il primo partito turco negli ultimi mesi continua a tenere banco sulle questioni politiche del paese. Negli ultimi giorni, il presidente della Repubblica Abdullah Gul era intervenuto nel tentativo di sedare gli animi e disinnescare la pericolosa bomba, a pochi mesi dalle elezioni amministrative, portando avanti una serie di meeting con Erdogan e i leader dei principali partiti d'opposizione. Nel frattempo, Gul ha tenuto anche colloqui con Ali Alkan, capo della Corte Suprema d'Appello. Di risposta, l'AKP frena su alcune riforme costituzionali in procinto di essere discusse, cercando maggiore coesione con i partiti di opposizione. Lo scandalo di corruzione e tangenti era infatti divenuta un'arma nelle mani degli altri partiti, come pure aveva interessato in maniera seria sia l'Unione Europea che gli Stati Uniti.

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L'AKP dunque è pronta a ritirare il disegno di legge, e a garantire maggiore chiarezza riguardo alle indagini di corruzione in corso. Tra i tre partiti che hanno preso parte ai colloqui, il CHP (partito repubblicano), il MHP (partito nazionalista) e il BDP (partito per la pace e la democrazia), il MHP è quello che si è mostrato più rigido. Altra discussione sul tavolo riguarda la riforma della giustizia, con la volontà, di tutti i partiti, di rendere il potere legislativo più equo.

Foto: hurriyetdailynews.com

Dino Buonaiuto (corrispondente dalla Turchia)