Estero

Turchia, convalidato arresto di 9 giornalisti Cumhuryet

ISTANBUL, 5 NOVEMBRE - Un tribunale di Istanbul ha confermato l’arresto di 9 giornalisti e amministratori del quotidiano turco d’opposizione Cumhuriyet. A riportare la notizia l’agenzia turca Anadolu. Tra gli arresti anche quello del direttore Murat Sabuncu. I 9 giornalisti erano stati fermati lunedì con l’accusa di sostegno al PKK curdo e alla presunta rete golpista targata Fetullah Gullen.[MORE]

L’operazione preoccupa e non poco la politica internazionale. Dagli Usa all’Ue la sostanza non cambia: ciò che sta accadendo mette secondo molti interlocutori in serio pericolo la situazione democratica del Paese. Erdogan continua ad andare avanti: l’arresto dei dissidenti politici è ormai tema all’ordine del giorno, nonché fenomeno implacabile.

Tra gli arresti anche diverse importanti personalità simbolo dell’opposizione alla presidenza Erdogan: Musa Kart, vignettista, o Kadri Gursel, noto editorialista del Paese. Si preannuncia l’ennesima giornata difficile, dopo quella altrettanto, se non più, drammatica di ieri. Una giornata convulsa, che ha visto l’arresto di diversi leader del partito filo curdo, accusati di terrorismo e di appoggio al PKK. Secondo la procura di Diyarbakir, gli ordini di cattura sono stati emessi sulla base di «forti sospetti e solide prove».

Poche ore dopo, un’esplosione aveva invece coinvolto la stessa Diyarbakir, causando 8 morti e un centinaio di feriti. Un altro episodio indicativo della caotica situazione turca, ormai in caduta libera dopo il presunto golpe fallito e represso da Erdogan in persona a suon di arresti e di una caccia all’uomo che sembra non esaurirsi.

E mentre il leader del partito filo curdo Demirtas fa sapere che proseguirà la propria battaglia politica anche dal carcere, l’Europa ed il mondo esprimono preoccupazione. Molte le personalità di spicco ad intervenire sulla vicenda: dall’Alto Rappresentante europeo Federica Mogherini, sino al premier Renzi e al ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni. Condanna ferma era giunta anche dal presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz, le cui parole invitano al ripristino di un pluralismo politico attualmente compromesso.

Ed ancora: la mossa tedesca attraverso il ministro degli Esteri, Frank-Walter Steinmeier di convocare il ministero degli Affari esteri turco per chiarire quanto sta accadendo. In una nota tedesca si legge una posizione abbastanza netta: «Nessuno nega il diritto della Turchia a combattere la minaccia del terrorismo e affrontare mezzi legali il sanguinoso intento del colpo di stato. Ma questo non deve servire come giustificazione per mettere in silenzio l’opposizione politica o addirittura metterla dietro alle sbarre».

Ma la Turchia non intende accettare lezioni: il tutto mentre i curdi chiedono aiuto al mondo, viste anche le proteste per gli ultimi giorni che hanno coinvolto anche diverse città tedesche. Una richiesta d’aiuto che pone l’Europa dinanzi ad un bivio e mette sempre più in crisi il suo rapporto con la Turchia, ed il futuro della stessa in ambito comunitario.

 

foto da: notizie.tiscali.it

Cosimo Cataleta

(Ha collaborato Giuseppe Sanzi)