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Turchia, attentato a Smirne: per il governatore locale è opera del Pkk curdo

SMIRNE, 6 GENNAIO - L'attentato avvenuto ieri davanti al tribunale di Smirne, nel quale tre terroristi con un'autobomba e armi pesanti hanno provocato la morte di almeno due persone - un agente di polizia e un ufficiale giudiziario - e sette feriti, potrebbe essere opera del Pkk. A rivelarlo, secondo quanto appreso dalle agenzie di stampa, il governatore locale, Erol Ayyildiz, guardando ai primi indizi e ai documenti dei due assalitori rimasti uccisi durante un conflitto a fuoco con la polizia.

Intanto è partita una gigantesca caccia al terzo assalitore che è riuscito a fuggire. Nessuna informazione è ancora stata resa nota circa la sua presunta identità, ma stando ad alcune indiscrezioni, sembrerebbe che si tratti di un uomo alto circa 170 cm che indossava un cappotto scuro e un berretto chiaro.[MORE]

"A giudicare dalle armi che avevano, sembra che volessero fare un massacro", ha detto in una prima dichiarazione il vicepremier Veysi Kaynak. I tre attentatori avrebbero cercato di entrare nel Palazzo di Giustizia ma sono stati fermati all'esterno, grazie al provvidenziale intervento dei poliziotti di guardia che hanno fermato nel perimetro esterno l'auto sulla quale viaggiavano. In quel momento è partita la sparatoria contro gli agenti dopo di che hanno abbandonato la vettura e l'hanno fatta esplodere.

Proprio ieri, dopo che era stata diffusa la notizia dell'arresto di alcuni soggetti presumibilmente coinvolti nella strage di Capodanno, il presidente Recep Tayyip Erdogan aveva espresso un accorato monito ai turchi, invitandoli all'unità: "Lo scopo principale degli attacchi terroristici è quello di distruggere il nostro equilibrio, di metterci gli uni contro gli altri. Non cederemo a questo gioco".

Luigi Cacciatori

Immagine da ilfoglio.it