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Turbolento e la volontà di suonare rock in Italia: intervista ai Mondo Naif

VITERBO, 20 GENNAIO 2015 - Turbolento è il secondo album dei Mondo Naif, prodotto e mixato nel Groove Studio da Tommaso Mantelli e pubblicato il 19 Gennaio da Dischi Bervisti, Dreaming Gorilla Rec e Go Down Records. Per saperne un po' di più, li abbiamo intervistati in occasione di questa fresca uscita discografica.
Buona Lettura! 

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Chi sono i Mondo Naif?
Siamo umani, veniamo dal pianeta Terra, siamo una band che suona il rock in Italia.

Parlateci di Turbolento: com'è nato, come ha preso forma e come è arrivato al risultato finale.
E’ nato nel sotterraneo che chiamiamo sala prove da una rinnovata esigenza di esprimerci, con sonorità diverse, ispirazione diversa, riferimenti diversi dai precedenti. Ha preso forma durante i due - tre anni di spola tra sala prova e palchi che sono intercorsi dal momento in cui Essere Sotterraneo ci è stato stretto. È arrivato al risultato finale grazie al fondamentale apporto di idee, competenze, energie e passione di Tommaso Mantelli che ha prodotto il disco e ci ha fatto da guida. Dopo di lui sono arrivate altre persone che hanno voluto sostenere il progetto e che ringraziamo di cuore: Nicola Manzan, Nunzia Tamburrano, Sergio Pomante, Alberto Piccolo, Eeviac.

Cosa raffigura l'artwork curato da Eeviac?
Nell’artwork succede una cosa analoga a quella che accade nel cinema: c’è tutta una storia da rappresentare con un’unica immagine per farne una locandina che catturi l’osservatore. Un bellissimo lavoro di Eeviac.

Essere Sotterraneo vi ha permesso di farvi conoscere e Turbolento sta già raccogliendo apprezzamenti, ma cosa vi portate dietro dal vostro disco esordio e cosa avete abbandonato?
Credo che abbiamo abbandonato un legame troppo forte con le band storiche del rock indipendente italiano e alcune ingenuità inevitabili in un primo lavoro. Ci portiamo dietro l’utopia che sta anche alla base di Essere Sotterraneo: fare rock in Italia. Quello con le distorsioni, il sudore e l’acufene il giorno dopo.

Avete quasi da subito avuto un'intensa attività live anche a fianco di nomi più affermati, come vi hanno formato queste esperienze?
Poter entrare in contatto con realtà più note e affermate è un’occasione di vedere e capire come funzionano le dinamiche dell’ambiente musicale ma soprattutto di conoscere persone che fanno quello che vorremmo fare noi e ricevere consigli, scambiarsi idee.


Cosa volete raccontare con la vostra musica? Da cosa sono ispirati i vostri testi?
Più che narrativa la nostra musica vuole essere evocativa. Ci sono dei pezzi che parlano di qualcosa di preciso (per esempio THC) e altri che hanno delle liriche molto più astratte e disponibili alla libera interpretazione.


Quant'è importante per voi il rapporto con il pubblico?
E’ imprescindibile, a parte la musica il rapporto col pubblico è ciò che più conta.

Cos'è il collettivo Sotterranei?
E’ una realtà di Padova di cui siamo cofondatori e di cui facciamo parte che cerca, attraverso l’organizzazione di concerti e la promozione delle proprie band, di far circolare della cultura musicale. E’ una cricca di folli.

Essere Sotterraneo è uscito per Go Down Records, invece Turbolento per una cordata formata da Dischi Bervisti, Dreaming Gorilla Rec e la stessa Go Down Records. Questa soluzione per una band emergente è una valida alternativa per affrontare la "crisi"?
In questi anni più persone hanno creduto in quello che facciamo, la cordata ne è il risultato. Noi non sappiamo come si facesse prima di quella che chiami “crisi” quindi non saprei darti una risposta. Cercavamo una realtà che ci supportasse nel pubblicare il nostro lavoro, ne sono saltate fuori tre, siamo tre volte felici.


Salutate i lettori di GrooveOn consigliandogli tre album da ascoltare?
Bliss dei Captain Mantell, Gammy dei Bleeding Eyes e Deep Space Blues dei Douge. Quando li avrete consumati tenete d’occhio la pagina facebook dei Sotterranei.

 

 

Federico Laratta

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