Estero
Tunisia: nasce il Governo di "Unità Nazionale" post- Ben Ali
TUNISI -18 GENNAIO. È previsto per oggi l’insediamento del nuovo Governo, l’era del dopo Ben Ali, varato ieri pomeriggio con l’esclusione dei partiti cosiddetti «illegali» durante il regime. Esattamente un mese dopo il suicidio del giovane Mohamed a Sidi Bouzid, il premier tunisino Mohammed Ghannouchi trasmetterà al presidente ad interim Foued Mebazaa la lista completa dei ministri del nuovo esecutivo comprendente, fra l’incredulità di molti, anche i partiti i partiti dell'opposizione. [MORE]. Abolito immediatamente il dicastero dell'Informazione, accusato di censurare la libertà di espressione nel Paese, da parte di un esecutivo che rimarrà in carica per i prossimi sei mesi, di cui faranno parte rappresentanti della società civile e tre leader dei partiti di opposizione. Il premier non dimentica di specificare i punti cardine della nuova legislatura, che sarà una svolta storica per il Paese:
• Tutti i partiti che ne faranno richiesta saranno legalizzati
• Vi sarà la liberazione di tutti i prigionieri politici
• Verrà immediatamente revocato il divieto della attività di tutte le ONG
• Vi sarà completa libertà totale di informazione
Novità assoluta sarà il blogger Slim Amamou, sottosegretariato al ministero per la gioventù e lo sport. Serpeggiano comunque malumori tra la stessa popolazione che vede il nuovo governo come un passo indietro rispetto a quanto dichiarato sabato scorso dal presidente Mebazaa, il quale senza mezzi termini, prometteva che nessun movimento sarebbe stato escluso dal processo democratico. Rimangono esclusi infatti, almeno per il momento, il partito Comunista di Hamma Hammami e il partito islamico Ennhadha di Rached Ghannouchi. Durissime le critiche da parte delle opposizioni, che accusano: «La Tunisia ha cacciato il dittatore ma la dittatura è ancora là. La dittatura non è solo Ben Ali, è un sistema, è un partito, l'Rcd, (al quale appartengono il presidente e il premier designato ndr) clientelare e che mantiene i posti chiave nel nuovo esecutivo». L'esercito sta piano piano riducendo le sacche di resistenza dei miliziani di Ben Ali e a Tunisi i militari fanno uso di idranti per disperdere le manifestazioni, ma la tensione nel Paese non accenna diminuire. Ieri Roma, manifestazioni pacifiche davanti l'ambasciata.