Estero
Tunisia: cresce la tensione
TUNISI (TUNISIA), 6 FEBBRAIO 2013 – La Tunisia si appresta a vivere momenti di grave crisi istituzionale in seguito all’omicidio del leader dell’opposizione, Chokri Belaid, avvenuto questa mattina e causato da quattro colpi di pistola. [MORE]
Il partito progressista dei Patrioti Democratici Uniti ha deciso di lasciare l’assemblea nazionale facendo dimettere i suoi rappresentati e ha indetto uno sciopero generale per domani, giorno in cui si terranno i funerali di Belaid.
Sale la tensione tra la popolazione, che ha accolto con rabbia la notizia della morte del leader, impegnato per i diritti umani. Migliaia di persone sono scese in piazza in molte città gridando slogan e richiedendo le dimissioni del governo. Gli scontri hanno provocato la morte di un poliziotto, Lotfi Alzaar, 46 anni, ucciso da una carica di sassate lanciate dai dimostranti, come riporta una nota del governo.
Il premier, segretario generale del partito Ennahda, Hamadi al Jebali, ha annunciato lo scioglimento del governo e la creazione di un governo tecnico entro le prossime 24 ore. Durante le prossime elezioni saranno presenti osservatori internazionali e i ministri uscenti di questo governo non si ripresenteranno.
Se al Jebali continua a condannare l’omicidio attribuendolo a un atto di terrorismo, i partiti dell’opposizione accusano Ennahda, il partito di governo, di essere indirettamente responsabile dell'omicidio essendo vicino alla Lega per la Protezione della Rivoluzione, che da tempo minacciava Chokri Belaid. (foto: La Stampa)
Cristina Rendina