Cronaca
Tumori: Udine, trovati meccanismi responsabili resistenza a terapie
UDINE, 18 OTTOBRE - All'università di Udine sono stati scoperti nuovi meccanismi molecolari possibili responsabili della resistenza delle cellule tumorali alla chemioterapia. Lo studio, finanziato con 170 mila euro donati dall'Associazione italiana ricerca sul cancro (Airc), potrebbe aprire nuovi scenari su possibili sviluppi di nuovi farmaci capaci di rendere le cellule tumorali più sensibili alla chemio e alla radio terapia, aumentandone così efficacia e specificità.
La ricerca si incentra sul funzionamento della proteina Ape1, un enzima di riparazione del Dna, proponendone un nuovo ruolo nel processo di sviluppo e progressione della patologia. In particolare, Ape1 contribuisce sia al mantenimento della stabilità genomica, ma anche ai fenomeni di chemioresistenza in diverse forme tumorali, come quelli al seno, alle ovaie e il glioblastoma (tumore maligno del cervello).
Il responsabile del gruppo di ricerca del Laboratorio di biologia molecolare e stabilità genomica, Gianluca Tell, ha così nspiegato: "Applicando alcune delle più moderne tecniche di analisi genomica e proteomica è stato possibile comprendere come la proteina Ape1 possa contribuire alla regolazione dell'espressione di geni coinvolti nei fenomeni di chemioresistenza. Inoltre, viene proposta per la prima volta una funzione biologica di questa proteina nel metabolismo dell'acido ribonucleico (Rna) attraverso l'interazione con numerose altre proteine coinvolte in questi processi metabolici con importanti implicazioni nello sviluppo tumorale".
"Da alcuni anni - sottolinea ancora Tell- stiamo sviluppando nuovi composti in grado di interferire con le funzioni di questa proteina nelle cellule tumorali e questa scoperta ci aiuterà nell'ottimizzarne l'impiego per la medicina di precisione".
La ricerca è dedicata alla memoria del professor Franco Quadrifoglio, preside della facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Ateneo udinese dal 1999 al 2005 e direttore del Laboratorio di Biologia molecolare. [MORE]
Emanuela Salerno
Fonte immagine: www.pisatoday.it