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Il parlamentare pugliese Emanuele Scagliusi (M5S), componente della Commissione Esteri alla Camera e autore di due interrogazioni sul rischio tubercolosi per gli agenti della Polizia impegnati nelle operazioni di sbarco degli immigrati sulle coste italiane, incalza il Governo in difesa della salute e della sicurezza delle forze dell'ordine e dei militari impegnati nelle operazione "Mare Nostrum". Nel caso specifico, Scagliusi fa riferimento ai 40 agenti della Polizia di Stato che hanno contratto la tubercolosi o la scabbia nel contatto con i profughi che arrivano dal mare.
La situazione ha raggiunto una gravità tale al punto che alcuni agenti della Polizia di Stato hanno avviato una class action e si preparano a manifestare davanti al Parlamento. [MORE]
Già i primi di giugno c’erano state le prime avvisaglie in merito ai poliziotti positivi alla Tbc. Erano state fatte presenti nel corso di un incontro al dipartimento di Pubblica Sicurezza, al vice capo vicario. In tale incontro, come confermato dal segretario generale CONSAP, Giorgio Innocenzi, fu sottolineato che gli agenti impiegati nei servizi di assistenza ai migranti e infetti da tubercolosi andavano ad accogliere quanti sbarcavano con mascherine da 50 centesimi, per niente sufficienti a proteggerli dai contagi.
Dopo una conferenza tenuta da CONSAP insieme ad Assotutela in Questura e alla presenza dell’agente Alberto Mancini positivo al test di Mantoux, il Ministero dell’Interno ha diffuso il 7 agosto scorso le linee guida per le protezioni (guanti e camici monouso, mascherine chirurgiche e occhiali paraspruzzi) da adottare in servizio.
«Appena appresa la notizia ci siamo mossi per tutelare i cittadini e gli agenti di Polizia coinvolti nell’operazione Mare Nostrum – dichiara Scagliusi, – presentando un’interrogazione parlamentare al Ministero della Salute, della Difesa e dell’Interno per sapere quali fossero le misure che il Governo intendesse adottare per garantire la piena tutela della salute del personale civile e militare, impegnato nelle operazioni di soccorso e prima accoglienza ed in particolare per evitare la trasmissione o il contagio di eventuali malattie infettive. Abbiamo chiesto, inoltre, su quale unità avessero prestato servizio gli otto militari risultati positivi al test della tubercolosi, negli ultimi quattro mesi, e se il Governo fosse al corrente di altri casi di positività al test della tubercolosi tra i militari coinvolti in missioni internazionali. In seguito – prosegue Scagliusi – appreso della positività alla tubercolosi di altri dieci poliziotti (su 580 controllati) e soprattutto dell’infezione contratta da un agente, tutti coinvolti nell’operazione Mare Nostrum, ho presentato una ulteriore interrogazione al Ministro della Salute ed al Ministro dell’Interno chiedendo quali urgenti disposizioni intendessero adottare, nell'ambito delle rispettive competenze, per garantire la piena tutela della salute del personale, anche in relazione alle stesse precauzioni sanitarie già prese per i marinai, per evitare la trasmissione o il contagio di eventuali malattie infettive. Purtroppo non abbiamo ricevuto alcuna risposta né alcuna attenzione. Dopo anni – conclude il deputato pugliese – c'è una forza politica che affronta senza pregiudizi e con la massima obiettività le problematiche legate alla gestione del fenomeno migratorio e alle sue possibili ripercussioni sulla salute e sulla sicurezza dei cittadini italiani».
Non si sono conclusi qui i tentativi a difesa dei cittadini italiani potenzialmente a rischio. Infatti, il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, ha presentato un’altra interrogazione sulla class action avviata da alcuni agenti della Polizia di Stato coinvolti in casi di scabbia e tubercolosi chiedendo al Ministro dell’interno e della Salute quali provvedimenti intenda assumere al fine di tutelare l’incolumità delle forze di Polizia che entrano in contatto con soggetti potenzialmente a rischio.
Questi interventi a difesa di quanti operano quotidianamente per la sicurezza del Paese hanno trovato il benestare del segretario generale del CONSAP. «Confidiamo – ha dichiarato Innocenzi – di svegliare ulteriormente le coscienze di chi dovrebbe adottare urgenti soluzioni. Il rischio che la tbc si diffonda ulteriormente esiste ancora visto che i migranti che stanno sbarcando in queste ore vengono mandati in tutta Italia sui pullman per essere sottoposti a visite approfondite. Durante il viaggio, però, prima di esser controllati, a contatto diretto con loro, ci sono i poliziotti. Si sta procedendo in modo approssimativo e si rischia grosso».
(fonte: http://www.statoquotidiano.it)
Massimo Alligri