Estero
Trump su twitter: Kim mi insulta chiamandomi vecchio, io non lo chiamo basso e grasso
MANILA ,12 NOVEMBRE - Continua la guerra all'ultimo insulto tra Donald Trump e Kim Jong-un. La coppia Kim e Donald continua la reciproca escalation di offese reciproche. L'ultima è di poche ore fa.[MORE]
Abbandonati i toni istituzionali degli ultimi giorni, durante le tappe ufficiali del viaggio in Asia, l'inquilino della Casa Bianca si è infatti sfogato, con una raffica di tweet all’alba, ora del Vietnam. Bersagli Kim Jong-Un, Hilary Clinton e la stampa bugiarda. Sembrava non vedesse l'ora: "Kim Jong-un mi ha chiamato vecchio, io non gli direi mai che è basso e grasso". Poi aggiunge sibillino: "Vedo molto difficile che possa essere mio amico, ma forse un giorno succederà!". Solo qualche ora prima, il dittatore nordcoreano aveva accusato Trump di essere un "guerrafondaio" in giro per l'Asia, che "cerca lo scontro per privare la Repubblica popolare democratica di Corea dal suo potere di deterrenza nucleare".
Così il presidente ha usato ancora Twitter per lanciare il suo pensiero nel ciberspazio e correggere le «false notizie» sulla sua azione di governo. Il messaggio per il Maresciallo di Pyongyang, anche se bizzarro nel lamento per essere stato definito "vecchio" (per la verità la propaganda nordcoreana lo gli ha anche dato del «vegliardo rimbambito») sembra inquadrarsi in una strategia più moderata. In Giappone e poi anche in Sud Corea Trump ha offerto a Kim la via d’uscita negoziale dalla crisi: si sieda al tavolo, abbandoni il progetto nucleare e garantisca "un futuro luminoso al suo popolo che ora vive in un inferno".
“Quando tutti gli odiatori e scemi in giro capiranno che avere una buona relazione con la Russia è un bene, non un male? Io voglio risolvere con la Nord Corea, la Siria, l’Ucraina, il terrorismo e la Russia può aiutare molto!”.
Nei commenti che seguono il vertice Apec (Asia-Pacific Economic Cooperation), dove Trump e Putin si sono scambiati una stretta di mano e hanno firmato una dichiarazione congiunta sulla Siria, il presidente Usa lancia dardi anche contro coloro che, in patria, contestano i suoi rapporti contro la Russia. Li definisce "hater" e "stolti" e accusa in particolare i democratici di sabotare i rapporti tra i due Paesi. Parlando ai giornalisti a bordo dell'Air Force One diretto ad Hanoi, Trump ha detto che il presidente russo Vladimir Putin ha smentito l'esistenza di un Russiagate ribadendo "con forza", a margine del vertice economico in Vietnam, che Mosca non ha interferito nelle elezioni statunitensi del 2016: "Ogni volta che mi vede mi ripete: non l'abbiamo fatto. E io credo che se lo dice, è davvero così", ha affermato il presidente Usa.
Ora Trump è a Manila fino a martedì per il vertice Asean (Association of Southeast Asian Nations). Il presidente, che non ama le trasferte lontano da casa o dal suo resort di Mar-a-Lago, avrebbe voluto ripartire già lunedì, disertando la riunione plenaria dei leader Asean. Trump ha aperto molti varchi alla penetrazione cinese nella regione e qualche consigliere gli ha spiegato che a questi banchetti internazionali, pur fastidiosi magari, "se non sei seduto a tavola rischi di finire nel menu, ti mangiano". Così la Casa Bianca ha cambiato idea e ha detto che il vertice Asean è anzi «il momento più importante».
Fonte immagine. ua-time.com
Alessia Panariello